Emergenza siccità. A Piacenza la situazione più critica: portata del Po a -74%

14 Aprile 2022 16:30

Durante le prime settimane di Aprile si sono manifestati eventi di precipitazione nevosa e piovosa sul comprensorio padano, ma tuttavia non sono stati in grado di alleviare la situazione di siccità accumulata nei primi mesi dell’anno. Nei primi giorni di Aprile, infatti, le piogge sono state poco consistenti, non omogenee e a carattere temporalesco, non riuscendo ad influire in maniera evidente sulla criticità della situazione.

Le portate del fiume Po, dopo una lieve e temporanea ripresa dei deflussi, presentano un nuovo esaurimento. A Pontelagoscuro la portata attuale di 518m3/s è ridotta del -57%, ma resta Piacenza la sezione più in crisi con una portata di soli 253m3/s, -74% rispetto le medie di periodo. Tuttavia le seppur scarse piogge hanno permesso a diversi affluenti, soprattutto quelli appenninici, di riprendersi dai minimi storici segnati nel mesi di Marzo e ad avere un parziale ristoro, benefico soprattutto per l’habitat fluviale.

La seduta odierna dell’Osservatorio permanente sulle crisi idriche, convocata dall’Autorità distrettuale del Fiume Po-MiTE, che ha unito tutte Regioni del distretto, le agenzie di monitoraggio meteo e i portatori di interesse pubblici e privati in un approfondito confronto e scambio di utili informazioni sullo stato idrologico dell’area padana, proietta un contesto ancora estremamente deficitario per ciò che attiene alla quantità di risorsa idrica presente e stimata.

L’Emilia-Romagna – secondo i dati dell’ultimo report – è una delle regioni che ha leggermente beneficiato di più dalle ultime piogge, ma la situazione di portate e falde sotterranee non è migliorata di tanto, evidenziando le maggiori criticità nelle zone di Piacenza, di Parma (soprattutto per le falde) di Ferrara e di parte della zona orientale del Bolognese, non servita dal Canale Emiliano Romagnolo (Cer). La Regione ha anticipato l’applicazione del deflusso minimo vitale (Dmv) sia per facilitare l’accumulo che per favorire habitat e biodiversità. I dati sono infatti preoccupanti: -50% di piogge stimate da inizio anno. Peggioramento dello stato di aridità del suolo e delle capacità di ricarica e assorbimento.

 

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