San Nicolò, troppi incidenti all’incrocio pericoloso: “Qui le auto sfrecciano”

05 Giugno 2022 05:30

Tre incidenti in poche settimane, di cui l’ultimo venerdì mattina tra due auto, carambolate a forte velocità in mezzo a una miriade di detriti sparsi per decine di metri. Ma se ci fossero delle statistiche più antiche e puntuali, l’incrocio semaforico di San Nicolò tra via XXV Aprile, via Alicata e via Agazzano sarebbe una “zona rossa” da tenere sotto controllo per l’alto numero di incidenti – spesso di lieve entità ma non solo – che l’hanno visto protagonista da decenni. Gli ultimi reiterati episodi hanno riacceso tra gli abitanti e i commercianti della zona, specialmente sui social, i dubbi sull’effettiva sicurezza di quell’incrocio.

Prima, la statistica spicciola. Lo scorso 20 maggio due ragazze 17enni sono state investite in bicicletta da un camion, poi il giorno dopo una 36enne in bicicletta era stata abbattuta da un’auto. Venerdì, infine, una Panda e una Peugeot 208 si sono scontrate a forte velocità: macchine distrutte ma fortunatamente niente feriti gravi. Come mai così tanti casi su un incrocio che dovrebbe essere tra i più sicuri proprio per la presenza di un semaforo? “Semplice, tante auto passano con il rosso o con l’arancione a tutta velocità” spiegano alcuni esercenti della zona. In particolare, sembra che le corsie di “lancio” preferite siano quelle dalla zona di Mamago verso la via Emilia e da via Alicata verso il centro del paese.

“Tecnicamente l’incrocio non ha criticità oggettive, anzi è molto pulito e con ottima visibilità” sottolinea il comandante della polizia locale Paolo Costa. “Forse proprio per questo viene preso sottogamba. In passato ci sono stati incidenti anche piuttosto gravi ed è solo un caso che non si sia stato nessun morto”. Costa e il sindaco di Rottofreno Paola Galvani sono al lavoro da diverso tempo per risolvere un problema non facile,Tro tra i vincoli imposti dalle strade provinciali e l’impossibilità di realizzare lì una rotatoria per mancanza di spazio.

ALTRI DETTAGLI SU LIBERTA’ NELL’ARTICOLO DI CRISTIAN BRUSAMONTI

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