Garilli, dal 2019 il Comune ha speso 1,5 milioni. “Stadio nuovo? Anacronistico”

08 Agosto 2022 03:00

Il sindaco Katia Tarasconi lo ha definito un “pozzo senza fondo”. Ma qual è la stima reale delle risorse pubbliche assorbite dallo stadio Garilli? Quasi un milione e mezzo di euro dal 2019 al 2022. Negli ultimi quattro anni, per l’esattezza, il Comune di Piacenza ha speso 1.493.609 euro per la manutenzione straordinaria dell’impianto nella zona della Galleana, di proprietà dell’ente.

Il dato complessivo degli stanziamenti economici a favore della storica “casa” biancorossa del Piacenza Calcio viene fornito dagli uffici al bilancio di Palazzo Mercanti. La recente variazione di bilancio approvata in consiglio comunale, infatti, contiene un capitolo di 838mila euro per la sistemazione di recinzioni, balaustre e parapetti della struttura sportiva: un intervento necessario per la messa in sicurezza e l’agibilità in vista della partecipazione della squadra alla prossima stagione in serie C. Il “pacchetto” di lavori sulle protezioni tocca tutti i settori, compresa la curva Nord che è chiusa da oltre dieci anni. L’erogazione dei fondi viene suddivisa in due tranche: 502.800 euro fin da subito e la restante parte nel 2023.

DAI FARI AI SEGGIOLINI – Ma si tratta solo dell’ultima spesa sostenuta dall’ente pubblico per mantenere in vita lo stadio biancorosso: la manutenzione straordinaria compete a Palazzo Mercanti, mentre la cura ordinaria del Garilli (tra cui le utenze, il servizio di custodia e il canone annuo) spetta alla società sportiva. Nel quadriennio, tra gli stanziamenti a carico del Comune con l’obiettivo di adeguare la struttura allo standard professionistici, ecco l’importo di circa 74mila euro per l’impianto di videosorveglianza installato nel 2020. L’anno prima, nel 2019, il Comune di Piacenza ha erogato 283.367 euro per la posa di circa 13mila nuovi seggiolini. Si aggira invece intorno ai 630mila il costo per l’ammodernamento dei fari di illuminazione puntati sul campo. Ogni spesa – va detto – è sempre Iva compresa, in quanto Palazzo Mercanti non detrae l’imposta.

E IN FUTURO? – Attenzione anche all’enorme manutenzione straordinaria che potrebbe ricadere sul bilancio del Comune nei prossimi anni. Le necessità sono note agli addetti ai lavori: la sostituzione dell’impianto audio, la sistemazione del tappeto erboso e la riqualificazione delle panchine, tanto per fare alcuni esempi. Poi una prospettiva che, ad oggi, pare irrealistica a fronte dei costi stimati: la riapertura della curva Nord (in teoria la parte bassa in cemento risulta tuttora agibile, a differenza del settore alto) attraverso lo smantellamento dei tubolari, pure in questo caso a carico dell’ente pubblico. E la suggestione di uno stadio nuovo, magari frutto di un investimento privato? “Purtroppo – sentenzia il direttore generale del Piacenza Calcio, Marco Scianò – in Lega Pro è un progetto anacronistico”.

GESTIONE ORDINARIA DEL GARILLI – Il Piacenza Calcio quantifica una cifra fra i 200 e i 250mila euro all’anno per la manutenzione quotidiana dell’impianto. E si tratta di una stima al ribasso. La convenzione, che andrà in scadenza nel giugno 2023 e che la società biancorossa aveva chiesto di allungare alla precedente amministrazione, mette a carico del Piacenza Effecì tutto quello che va sotto la definizione di “gestione ordinaria”. Le voci di spesa partono dal pagamento delle utenze e tutti sappiamo quali aumenti abbiano subìto le bollette di luce, acqua e gas. Una voce che incide per circa 100mila euro all’anno, cifra che comprende anche la manutenzione delle centrali elettrica, idraulica e termica. C’è poi la manutenzione del tappeto erboso, il cui appalto costa dai 50 ai 60mila euro l’anno. E tutta una serie di altre spese: la manutenzione dell’ascensore della zona distinti, il controllo periodico di tutti gli estintori e manicotti, il ripristino delle parti in cemento di uno stadio costruito alla fine degli anni Sessanta, la necessità di stipendiare un custode a tempo pieno, il controllo annuale dei tornelli di ingresso.

La gestione ordinaria riguarda anche le zone limitrofe: il pallone tensostatico che contiene la palestra e il campo da calcetto, il nuovo terreno in sintetico che sta sorgendo a fianco, i parcheggi e il verde annesso. “Il tutto – dice Scianò – potrebbe avere un senso se potessimo contare ancora su 10mila o più presenze a partita, non certo nella situazione attuale”.

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