Sit-in contro la violenza sulle donne. La mamma di una vittima: “Ora basta”

24 Settembre 2022 18:38

“Si sta male a casa e si sta male dentro. Si sta male sempre. Le donne non devono subire violenza, ora basta”. E’ stata la madre della ragazza ventenne aggredita sullo stradone Farnese due settimane fa a portare una testimonianza diretta nella manifestazione contro la violenza di genere organizzata oggi a Piacenza dall’associazione “Donne in nero” e dal centro antiviolenza “La città delle donne”, con ritrovo davanti al Dolmen sul Corso.

“Solidarietà alle piacentine vittime di aggressione e alle tante donne che ancora pagano sulla loro pelle le conseguenze di un’esperienza dolorosa e traumatizzante”, è il messaggio che si è alzato nell’iniziativa, accompagnata dalla pioggia. “Anche a Piacenza per le donne non è più possibile camminare per strada, né di giorno né di notte – spiegano le attiviste – molestate, aggredite, violentate, diventiamo sempre e ovunque vittime di un patriarcato che non vuole morire, i cui colpi di coda uccidono con ferocia donne e ragazze. Non si tratta di un problema legato all’immigrazione, la stragrande maggioranza delle donne viene ancora picchiata e uccisa da un italiano. La cultura maschilista non ha nazione, non dipende dal colore della pelle, dall’età, dal censo, dalla cultura. Dipende dal fatto che molti uomini considerano ancora la donna un oggetto, una loro proprietà, e non accettano la fine di un rapportò. Uomini fragili e feroci, da cui le donne ancora stentano a difendersi sporgendo denuncia e ottenendo protezione dalle istituzioni”.

“MAI INDIFFERENZA” – “I dati relativi all’incremento dei reati soggetti al codice rosso, condivisi nei giorni scorsi dalla Procura durante il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, confermano la drammatica attualità e la necessità di questa manifestazione”. Così il sindaco Katia Tarasconi esprime “pieno sostegno a un’iniziativa cui sono idealmente presenti tutti i cittadini che non possono né vogliono restare indifferenti di fronte a qualsiasi forma di abuso fisico e psicologico, spesso perpetrati in famiglia o dal partner, alle aggressioni che minano la sicurezza e generano paura nelle strade delle nostre città, a fenomeni disgustosi e gravissimi come lo stalking e il revenge porn, specchio di una cultura che non riconosce dignità né rispetto”.

“E’ una voce forte e unanime di solidarietà e vicinanza – conclude Tarasconi – quella che oggi si alza anche da Piacenza, per ricordare le donne che sono vittime di violenza e di oppressione in tutto il mondo, così come sulla soglia di casa nostra. Nel loro nome, non si può restare in silenzio”.

IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI:

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