Piacenza: territorio con più stranieri in regione. “Puntare a servizi e inclusione”

30 Settembre 2022 18:12

“Governare le differenze per migliorare la funzionalità dei servizi rivolti ai cittadini stranieri che vivono e transitano nella nostra città”. L’obiettivo che diverse realtà locali – dalla Prefettura alle forze dell’ordine, passando per università Cattolica del Sacro cuore (presenti, tra gli altri, il direttore Angelo Manfredini e diversi professori e ricercatori) e associazioni di categoria – hanno perseguito all’interno del progetto F.A.M.I (Fondo asilo migrazione e integrazione) volto a incrementare l’inclusione in maniera responsabile partendo proprio dagli uffici impegnati nella gestione di azioni di orientamento ai servizi territoriali.

Istituzioni e associazioni insieme per migliorare e rafforzare la rete a sostegno degli immigrati. Si è concluso oggi – all’interno della sala delle armi della Prefettura di Piacenza – il progetto nato oltre 18 mesi fa per “riuscire a pensare il nuovo come protagonista del futuro di questa città” come ha spiegato Pier Angelo Solenghi, direttore del Consorzio Sol.Co. Piacenza. All’evento conclusivo hanno partecipato, in qualità di relatori, rappresentanti della Prefettura, della Regione, della Questura, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Consorzio Sol. Co.

“Efficientare le istituzioni e i rapporti con gli immigrati – le parole di Solenghi -. Abbiamo percepito il desiderio degli operatori di prefettura e Questura di lavorare meglio e incrementare le proprie competenze. Attraverso questo progetto quindi abbiamo fatto un servizio diretto per gli immigrati, ma anche all’intera città”. Nel territorio della provincia di Piacenza, infatti, risiede la quota più alta di cittadini stranieri tra tutte le province della regione Emilia-Romagna. Al primo gennaio 2021 gli stranieri erano 20.173, pari al 19,6% della popolazione residente e di questi, la maggioranza non sono cittadini comunitari (il 78,8%).

Importanza fondamentale è stata data al filone della formazione di operatori pubblici di Prefettura e Questura volta a conferire una formazione eterogena di tipo giuridico, relazionale e sociologica. “Si conclude un percorso che ha visto la partecipazione di tante componenti, un progetto mirato a rafforzare le competenza degli operatori e di mediatori di uffici dell’immigrazione – le parole del prefetto Daniela Lupo -. Una risposta che si è concretizzata attraverso attività volte a veicolare in maniera attenta informazioni corrette per agevolare l’avvicinamento dello straniero nel nostro territorio”.

A completamento del progetto, è stata realizzata una brochure tradotta in diverse lingue proprio per favorire l’accesso ai servizi in un’ottica di inclusione con all’interno il link per accedervi. “Continuiamo a investire in un’inclusione responsabile – ha sottolineato il prefetto -, abbiamo già bandito un secondo progetto che, dopo aver rafforzato e migliorato la competenza e l’efficienza dei nostri uffici, andrà a rafforzare la rete del territorio guardando anche a progettualità messe in campo da amministrazioni e associazioni”.

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