Commemorazione dei Caduti di tutte le guerre, posata la corona d’alloro al Sacrario

21 Ottobre 2022 12:27

Tradizionale cerimonia, venerdì 21 ottobre, in commemorazione dei Caduti e dispersi di guerra. In piazza Cavalli si è svolta la posa della corona d’alloro al Sacrario dei Caduti sotto i portici di Palazzo Gotico.

Saluto del sindaco Tarasconi per cerimonia Caduti e Dispersi in guerra

Il ricordo dei Caduti e Dispersi in Guerra è un atto d’amore. Un abbraccio di solidarietà e vicinanza ai loro cari; un gesto di attenzione, riconoscenza e profondo rispetto nei confronti di chi ha dato la vita per un Paese che sentiva la responsabilità di proteggere, per il cui futuro – consegnato alle generazioni a venire nel nome della libertà e della democrazia – non ha esitato a sacrificare tutto.L’associazione che ne riunisce le famiglie, sotto la guida del presidente provinciale Rodolfo Bonvini, che ringrazio unitamente al presidente nazionale Giuseppe Di Giannantonio – oggi qui con noi – e a tutti i presenti, custodisce la preziosa eredità di una memoria che abbiamo il dovere di onorare, anche attraverso la condivisione con i più giovani: perché gli insegnamenti del passato possano essere le fondamenta su cui costruire, rinnovando l’impegno quotidiano per la pace, una società più coesa, aperta al dialogo e alla convivenza civile.In occasione di questa sentita cerimonia rendiamo omaggio, con l’attribuzione ufficiale delle Croci al merito, a due soldati che rappresentano, idealmente, tutti i commilitoni che non hanno fatto più ritorno a casa: Marino Guindani, che indossava la divisa del 29° Battaglione Genio quando fu catturato dalle truppe naziste il 9 settembre 1943, pochi mesi più tardi tra i dispersi nelle acque di Creta per l’affondamento della nave Sinfra e Onorio Casarola, di cui non si ebbero più notizie dopo una battaglia sul fronte russo, dove era stato trasferito nell’ottobre del 1942, tra le fila del 18° Gruppo di Formazione.Onorificenze che esprimono il cordoglio di un Paese che non vuole né può dimenticare, ma nei capitoli più dolorosi della storia ritrova la propria identità, il senso di appartenenza e una consapevolezza che rappresentano il tributo più autentico che possiamo rendere a coloro cui dedichiamo questa giornata, contraddistinta non a caso anche dalla consegna delle targhe della pace, simbolo di una sensibilità che dev’essere un richiamo e un esempio per ciascuno di noi.In questa circostanza solenne, scandita dai riti dell’alzabandiera e della deposizione delle corone d’alloro, mentre la nostra comunità si ritrova al cospetto del Sacrario che evoca la tragedia della guerra e il destino di chi ne è stato sopraffatto, il pensiero corre inevitabilmente al nostro tempo, alla devastante violenza dell’invasione russa in Ucraina così come alle decine di conflitti armati che tuttora insanguinano il mondo. Essere qui, oggi, significa allora sentirci partecipi anche del dramma di altri Paesi, di altri popoli, senza poter restare indifferenti alla sofferenza, alla distruzione, alla disumanità di cui la guerra è sempre e comunque portatrice.A fare appello alle nostre coscienze, in tal senso, sono tutte le famiglie dei Caduti e Dispersi di cui, con commozione sincera, ricordiamo gli affetti, consapevoli e grati della loro testimonianza e del valore che essa riveste per ciascuno di noi, come rappresentanti delle istituzioni e come cittadini i cui diritti e la cui libertà sono il dono di chi ha lottato per essi, pagando troppo spesso il prezzo più alto. 

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