“Cent’anni dopo la marcia su Roma il fascismo resta questione aperta”

28 Ottobre 2022 05:02

“Cent’anni dopo la marcia su Roma il fascismo resta una questione aperta”. Così Marco Bresciani dell’università di Firenze, dà il via al convegno di tre giorni “Fascismo in marcia” organizzato dall’Isrec per riflettere sul centenario della marcia su Roma all’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Che lo sia, una questione aperta, è evidente anche dalla numerosità degli interventi che si sono incentrati su un macro-tema: “Violenza politica e protagonismo giovanile alle origini del fascismo”. Aperto dal presidente dell’Istituto Pier Luigi Bersani (“la ricerca storica è una cosa seria” ci tiene a precisare subito, ndc) e coordinato dallo storico Marcello Flores.

Il confronto si apre con Bresciani e la sua lettura del fascismo in prospettiva europea. È lui a sgombrare il campo dall’idea di un fascismo come “autobiografia di una nazione”, andando ad analizzare “le culture e le pratiche politiche che si affermano fra le due guerre mondiali e che trovano corrispondenze in tradizioni prebelliche”: “Il fascismo di fatto è il prodotto complesso di una varietà di processi storici che si sviluppano in chiave europea – spiega lo studioso – a partire da quella che molti chiamano la “lunga Grande guerra” del 1911-1923”.

Venerdì 29 e sabato 30 ottobre il convegno prosegue con altri interventi di storici e la presentazione del documentario “Il fascismo in marcia a Piacenza” dell’Isrec e la proiezione del film “Vincere” di Marco Bellocchio.

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