Emergenza povertà a Nel Mirino. Corvi: “In arrivo otto nuovi posti letto”

02 Dicembre 2022 22:45

La notizia positiva è che i posti letto per chi vive in strada cresceranno a breve di otto unità. Anche questo è emerso nella trasmissione di Telelibertà “Nel Mirino”, condotta dal direttore Nicoletta Bracchi, che in questa occasione ha messo a fuoco gli angoli delle strada, le panchine dei parchi, i luoghi dove di notte non si cercherebbe nessuno e dove anche a Piacenza trovano invece riparo molte, troppe, persone.

Si è innanzitutto affrontato il tema dell’emergenza abitativa per i senzatetto, che si intreccia con quello delle nuove povertà, delle tante famiglie che vedono venire meno la propria autonomia e sono costrette a chiedere aiuto alle realtà del territorio. A tal proposito fra gli ospiti della trasmissione è intervenuta Nicoletta Corvi, assessore ai Servizi sociali, la quale ha spiegato che la città – dove sono già presenti il Rifugio Segadelli con 12 posti, gli appartamenti di via Buffalari e due spazi per sole donne – si doterà presto di altri ricoveri per chi non ha un’abitazione.

“Abbiamo dato corso a un finanziamento regionale per incrementare la capacità di accoglienza per ulteriori otto posti – spiega Corvi – la richiesta supera infatti la nostra capacità di accoglienza in termini numerici”.

C’è poi un aspetto spesso taciuto, ma di fondamentale importanza: per chi vive senza una casa e spesso da solo, gli animali rappresentano l’unico riferimento affettivo. Nei dormitori, però, non entrano. “È vero – afferma Corvi – non si può entrare con un cane, ma stiamo ragionando per capire come trovare una soluzione a questo problema, l’obiettivo è ricoverare gli uomini e anche gli animali. Non è semplice, ci sono complicazioni nell’ottenere le autorizzazioni”.

Dopo avere illustrato le possibilità offerte dalla Caritas per chi non ha un alloggio – ci sono quattro luoghi deputati: il dormitorio in sede, “Il nido” in via Grondana, “La casa di Paolo” per i lavoratori precari e infine alcuni posti per l’ospitalità femminile – Mario Idda, direttore della Caritas diocesana, spiega che il profilo di chi ha bisogno è cambiato nel tempo. “Oggi sono per lo più stranieri – dice – che non hanno né conoscenze né relazioni sul territorio”.

A complicare la ricerca di una casa, anche per chi potrebbe permettersela, sono i pregiudizi.

“È il caso di una famiglia straniera che si è rivolta a noi – dice Corvi – due persone, una delle quali lavora in Italia da 23 anni, che però non trovano un alloggio in quanto, appunto, stranieri”. Pagano il pregiudizio che alberga nei cittadini, fa capire l’assessore. “La nostra intenzione è individuare nel mercato immobiliare la disponibilità nel mettere a disposizione case per una fascia di popolazione che potrebbe accedere sul mercato, ma che non può a causa dei pregiudizi” spiega Corvi con una frase che suona come un appello perché si dimostri maggiore sensibilità.

Un altro appello, giunge invece da Mario Idda, che evidenzia come la casa sia solo uno degli step per raggiungere il vero obiettivo: accompagnare chi è fragile verso l’autonomia. Parola quest’ultima che fa rima con lavoro. “La domanda di lavoro in provincia c’è: ogni realtà ragioni su cosa si può fare affinché questa domanda collimi con un’offerta che oggi spesso non è adeguata. Occorre fare formazione”.

In questo quadro, un esempio è stato portato dal servizio televisivo di Thomas Trenchi riguardante la storia di un cittadino seguito dalla Caritas attraverso il progetto “Prossima fermata”, storia di riscatto di un ex detenuto condannato a tre anni e un mese, che grazie al percorso di riabilitazione comincerà a lavorare come autista di un taxi privato.

Il salto dall’emergenza abitativa e occupazionale a quella alimentare è compiuto da Gianluca Benini, presidente del Banco Alimentare dell’Emilia Romagna. All’indomani della raccolta alimentare che ha portato nella nostra provincia alla donazione di 57 tonnellate di generi alimentari, il presidente del Banco, attivo dal 1991, dà qualche numero indicativo. “A Piacenza, avvalendosi di 21 strutture caritative, sono aiutate oltre 4mila persone, mentre nel 2021 abbiamo consegnato a queste associazioni 330mila chili di prodotti da distribuire”.

Una servizio svolto anche dalla Caritas. “Raccogliendo frutta e verdura – dice Idda – recuperiamo in valore economico quasi 700mila euro di cibo non gettato, da destinare alle mensa della fraternità, alle borse viveri e all’emporio solidale”.

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