Cure palliative in continua crescita: “A sostegno dei pazienti e delle loro famiglie”

20 Dicembre 2022 04:45

Davide Cassinelli e Raffaella Bertè

Un trend in continua crescita che conta 1.400 prestazioni a livello ambulatoriale, con circa 600 nuovi pazienti; 700 malati seguiti negli hospice di Piacenza e Borgonovo e 350 pazienti seguiti a domicilio attraverso circa un migliaio di visite. Sono i numeri in crescita che riguardano l’assistenza trasversale offerta dall’Ausl di Piacenza attraverso la rete delle cure palliative su tutto il territorio provinciale.

“Un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare problematiche associate a malattie incurabili” è la definizione che l’Organizzazione mondiale della sanità dà delle cure palliative, dal latino “pallium” che significa mantello, protezione. “Il bisogno di cure palliative è sempre più una necessita e la risposta che riusciamo a metter in campo è completa” spiega Davide Cassinelli, Case manager  della rete di cure palliative dell’azienda sanitaria locale.

“I benefici delle cure palliative sono trasversali perché non si occupano soltanto del sintomo ma cercando di offrire un sollievo al paziente e alle famiglie mettendoci a disposizione e seguendo gli ammalati sia in struttura che a domicilio” sottolinea Cassinelli. “Le cure palliative nascono nel 2011 con la legge 38 che divise la rete delle cure palliative da quelle della terapia del dolore” – le parole di Raffaella Bertè, direttore della rete di cure palliative dell’Ausl di Piacenza -, “Dopo undici anni possiamo affermare che nella nostra provincia la rete è ben sviluppata in tutti i suoi nodi, quello domiciliare, quello legato quello legato agli hospice, dove – nella nostra provincia – si assiste a una copertura del 97% dei casi, passando per l’ambulatoriale e il nodo legato alle consulenze grazie al quale sono stati realizzati a protocolli dedicati ai pazienti che affrontano fasi avanzate della malattia”.

“Sono molto contenta di quello che siamo riusciti a costruire in questi anni grazie alla fiducia dell’azienda e al proficuo rapporto con tutti i reparti – rimarca Bertè -. “Le cure palliative hanno una peculiarità: prendono in carico il paziente ma anche la sua famiglia e grazie a questo riusciamo a  conoscere meglio la varie problematiche avendo la possibilità di costruire un piano terapeutico e assistenziale veramente condiviso”. Bertè, infine, ha comunicato che l’azienda sanitaria piacentina è capofila di un progetto di ricerca finanziato con 150.000 euro dalla regione Emilia-Romagna finalizzato a predisporre una serie di dispositivi utili a creare uno strumento di diagnosi molto importante nell’ambito delle cure palliative. La ricerca durerà tre anni e sarà portata avanti da tutte le reti di cure palliative presenti in regione.

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