“Deserti sanitari”: Piacenza maglia nera in regione per pediatri e ginecologi

19 Gennaio 2023 17:08

In Italia, da Nord a Sud, manca personale sanitario. L’ulteriore conferma arriva da un’analisi di Cittadinanzattiva sul fenomeno dei “deserti sanitari” in Italia e sulle misure previste dal Pnrr.

L’indagine ha utilizzato dati ufficiali forniti dal Ministero della Salute relativi al 2020, riguardo alle seguenti figure sanitarie: pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, ginecologi, cardiologi e farmacisti (questi ultimi tre ospedalieri) per ciascuna provincia italiana.

In base all’analisi, tenendo presente le 39 province (in pratica una su tre) dove gli squilibri tra numero professionisti sanitari e cittadini sono più marcati, sono nove le regioni più colpite dalla carenza: Lombardia (Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Lodi, Milano) e Piemonte (Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli) con sei province; Friuli Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Udine, Trieste) e Calabria (Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Vibo Valentia) con quattro province. Seguono Veneto (Treviso, Venezia, Verona), Liguria (Imperia, La Spezia, Savona) ed Emilia Romagna (Parma, Piacenza, Reggio Emilia) con tre province ciascuna; Trentino Alto Adige (PA di Bolzano e PA Trento) e Lazio (Latina e Viterbo) con due.

Piacenza in Emilia Romagna è maglia nera per il rapporto tra numero di minori di quindici anni e pediatri (1 ogni 1.026), tra ginecologi ospedalieri e popolazione femminile over 15 (1 ogni 6.419) ma anche per i cardiologi ospedalieri (1 ogni 8.351), la peggiore in questo caso è Modena.

“In particolare nelle zone periferiche e ultraperiferiche delle aree interne – si legge nell’analisi di Cittadinanzattiva – è evidente la cosiddetta desertificazione sanitaria, ossia territori in cui le persone hanno difficoltà ad accedere alle cure a causa, ad esempio, dei lunghi tempi di attesa, della scarsità di personale sanitario o delle ampie distanze dal punto di erogazione delle cure. E il problema rischia di non essere colmato dai fondi messi a disposizione dal Pnrr.

Un aiuto importante conto la desertificazione sanitaria, ha detto Francesco Gabbrielli, direttore Centro nazionale per la telemedicina dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), “può arrivare dall’uso di dispositivi tecnologici per migliorare la riabilitazione, il monitoraggio e il consulto medico a distanza. 

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