La siccità rimane critica.
“Le previsioni sono di palese difficoltà per i prossimi mesi”

09 Marzo 2023 16:17

Resta critica la situazione della siccità in Val Padana. Il secondo incontro ufficiale dell’Osservatorio Permanente di ADBPo ha sostanzialmente ribadito la situazione idrologica di conclamato stress idrico già evidenziata un mese fa e peggiorata nelle ultime settimane alla luce della mancanza prolungata di precipitazioni in grado di colmare, anche solo parzialmente, il deficit ereditato dalla stagione del 2022.

Oltre 70 i rappresentanti di ministeri, regioni del distretto del Po, stakeholder e agenzie di monitoraggio presenti all’incontro a conferma della grande attenzione a questo fenomeno che al momento sembra non avere attenuazione.

“Le previsioni sono di palese difficoltà per i prossimi mesi, in cui prenderà il via la stagione dell’agricoltura ed in cui sarà essenziale impiegare la risorsa in modo quanto mai equilibrato e consapevole da parte di tutti gli utilizzatori” si legge nella nota di ADBPo.

Le portate rilevate nelle stazioni lungo l’asta del Po rimangono, al 6 marzo, ancorate ad uno stato di estrema o media gravità – San Sebastiano (TO) 26 mc/s; Casale Monferrato (AL) 50 mc/s; Valenza (AL) 103 mc/s; Isola Sant’Antonio (AL) 124 mc/s; Spessa Po (PV) 205 mc/s; Piacenza 279 mc/s; Cremona 387 mc/s; Boretto (RE) 444 mc/s; Borgoforte (MN) 569 mc/s; Pontelagoscuro (FE) 568 mc/s – e la quota appena superiore ai 632 mc/s registrata oggi nel Delta (a fronte di una portata-obiettivo di 450 mc/s) dimostra che il contesto, a questo periodo della stagione e alla vigilia della parte più consistente dei prelievi per l’irrigazione, si annuncia deficitario.

L’intrusione del cuneo salino, sempre nei rami della foce del Grande Fiume, raggiunge già nel Po di Goro (secondo le analisi di Arpa Daphne in corso di ulteriore approfondimento) i 19 km di risalita delle acque salmastre.

Anche i laghi mantengono quote minime: il Garda risulta ad oggi quello in maggior crisi con un riempimento solo del 25%. Il lago Maggiore offre lo stesso panorama con un riempimento del 41,5%.

ANBI (l’Associazione dei consorzi di bonifica) ha avanzato l’immediata richiesta – condivisa dal Segretario Generale di AdBPo, Bratti – di poter provvedere, quanto prima, ad accumulare parte della risorsa idrica oggi disponibile nelle reti di canalizzazioni dei consorzi, in anticipo sulla consueta stagionalità, per creare le migliori e più efficaci condizioni di beneficio per le falde e i pozzi ad uso agricolo, ma naturalmente anche per habitat e biodiversità.

Inoltre, ha sottolineato Alessandro Bratti, come “sia importante un confronto con i vari portatori di interesse per determinare il reale fabbisogno di risorsa idrica. È necessario avere un quadro conoscitivo complessivo delle derivazioni e concessioni che è, ad oggi, ancora frammentato. È altresì rilevante utilizzare e citare i dati ufficiali prodotti dalle Agenzie regionali”.

IL BOLLETTINO ADBPo

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