Parco nella Pertite, una storia infinita nata nel 1982: le tappe – FOTOGALLERY

04 Aprile 2023 17:02

Un’ex polveriera di oltre 270mila metri quadrati, inglobata nel tessuto urbano, a mezzo chilometro di distanza dalle mura rinascimentali. Uno stabilimento tristemente famoso perché l’8 agosto del 1940 viene colpito da due violente esplosioni che causano 47 morti e 500 feriti. Un sogno per tanti cittadini che vedono in questo perimetro militare l’opportunità di un enorme parco pubblico a disposizione della collettività. E da qui, dunque, anche una sfida per le varie amministrazioni comunali di colori politici opposti.

È l’identikit dell’ex Pertite, area quasi in disuso della Difesa collocata tra via Emilia Pavese e via Primo Maggio a Piacenza, dove stamattina la giunta Tarasconi ha condotto un sopralluogo insieme ai rappresentanti dell’esercito e – per la prima volta in assoluto – i referenti del comitato civico che si batte da tempo per la riconversione della superficie in parco pubblico. Vialetti di ghiaia, vegetazione incolta, distese di prato e oltre una trentina di vecchi fabbricati: si presenta così l’ex Pertite, resa adeguata dagli interventi di bonifica – come spiegano le istituzioni – per insediamenti industriali. Ma non per un’oasi aperta alla cittadinanza: altre opere di risanamento sarebbero necessarie a tale scopo.

Per comprendere il futuro dell’area, però, occorre riavvolgere il nastro delle lunghe battaglie popolari e amministrative che ne hanno contraddistinto finora le sorti. Nel 1982 l’allora sindaco Stefano Pareti – dopo il concerto di Franco Battiato con 40mila persone – lancia l’idea di avere un parco nella Pertite. Nel 1998 l’urbanista Campos Venuti prevede il verde pubblico nel piano regolatore. Nel 2002 l’ex sindaco Roberto Reggi inserisce il parco nei programmi. Nel 2009 una delibera comunale apre di fatto la strada alla conversione dell’area militare a zona edificabile. Pochi mesi dopo nasce un comitato che promuove l’idea di trasformare l’ex polveriera in un parco, riscuotendo un notevole consenso, con migliaia di firme. Nel 2010 ottomila persone circondano l’ex Pertite tenendosi per mano in un abbraccio collettivo. Nel giugno del 2011, 30mila piacentini votano favorevolmente al referendum che chiede la realizzazione del parco urbano.

Seguono anni di silenzio. Nel marzo del 2017 Difesa, Ausl, Regione e Comune firmano un’intesa per costruire il nuovo ospedale alla Pertite o nell’ex caserma Lusignani, ma nel 2018 la giunta Barbieri stralcia queste sedi e dice sì al parco. L’ente locale si muove nella direzione di acquisire il bene dal ministero della Difesa, che ne detiene la proprietà, garantirne la bonifica (già attuata in parte) e rendere tutto il terreno fruibile e utilizzabile in sicurezza. Le trattative con la Difesa proseguono. Nel novembre del 2021 scendono a supporto i parlamentari piacentini, la questione però è complicata ma si arriva alla bozza di un protocollo. Che tuttora rimane in attesa di essere consegnata a Palazzo Mercanti.

I nodi – riemersi anche in occasione del sopralluogo odierno – sono molteplici: dove spostare la pista di prova dei carri armati, per cui il Comune dovrebbe spendere circa un milione e mezzo di euro? E i costi per le ultime opere di bonifica dell’ex Pertite, nonché la demolizione e lo smaltimento dei capannoni, spettano alla Difesa o a Palazzo Mercanti? La giunta Tarasconi punta a trovare la quadra. E l’obiettivo rimane lo stesso di questa storia infinita: realizzare un parco pubblico nell’ex Pertite.

LE FOTO DELL’EX PERTITE OGGI:

IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI:

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