“La sclerosi multipla? Mi ha portato mio marito”. La storia di Rita e l’incontro con Fabio

18 Aprile 2023 05:00

“La sclerosi multipla? Mi ha portato mio marito”. Lo dice con un sorriso Rita D’Amore, seduta fra i suoi quadri che fino al 7 giugno (visitabile il lunedì e mercoledì dalle 9 alle 16) adornano la sede dell’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) di Piacenza. D’Amore ha trentasette anni: ha scoperto di avere addosso la sclerosi multipla quando ne aveva trentuno, un paio d’anni dopo la vita l’ha portata a incontrare Fabio. Anche lui ha la stessa malattia, diagnosticata quando aveva appena ventitré anni. “Ci siamo capiti subito, è questa la nostra forza – spiega lei, al dito il piccolo cerchietto d’oro che ha sancito la loro unione – ci siamo sposati lo scorso anno. Lui è la cosa bella che mi ha portato la sclerosi multipla”.

Incontriamo Rita e Fabio proprio nella sede dell’Aism, all’inaugurazione della mostra di opere che lei ha realizzato: quadri diversi per stile e per tema, come diversa è stata la sua vita prima e dopo la diagnosi.
“Ho incominciato ad avere dei problemi alle gambe – inizia a raccontare – non sapevo il motivo, ma facevo fatica. A volte mi bloccavo, fare anche pochi passi risultava impossibile. Mi dicevano che fossi pazza, che fosse una malattia nervosa. Ricordo ancora un’infermiera che, vedendomi camminare così, mi disse che sembravo una vecchia. È stato un periodo molto brutto, quello”.
“Ogni settimana fra lui e io abbiamo almeno un paio di visite mediche da fare, a volte anche tre – spiega lei – non è facile. Però, come dico sempre io, dove non arriva uno arriva l’altro”.

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