“Guarite dal tumore ma discriminate per anni”: le testimonianze

09 Settembre 2023 04:52

“Lo sai quanto ho pianto? Avrei dovuto essere felice perché ero guarita, ma le discriminazioni a cui sono andata incontro dopo… quelle non me le aspettavo”. C. oggi ha 59 anni: ne aveva 49 quando si è ammalata di tumore al seno, è stata operata, è guarita. Ed è andata incontro al secondo calvario: “Se hai avuto un tumore, anche se sei guarito, sei segnato: ma non intendo solo nel corpo – spiega – ogni volta che cercherai lavoro, che vorrai stipulare un’assicurazione sulla vita o chiederai un prestito stai pur certo che troverai chi ti chiederà se sei stato malato. E sulla base di quello ti discriminerà. A me è successo e non una volta sola”. C. ne parla oggi perché la proposta di legge sul diritto all’oblio oncologico (ossia il diritto di una persona guarita da un tumore a non fornire informazioni sulla propria condizione pregressa) è tornata sotto i riflettori: la Camera dei deputati l’ha approvata all’unanimità lo scorso 3 agosto, ora l’ultima parola spetta al Senato per il via libera finale. Se l’iter andrà in porto, avere avuto un tumore da cui si è guariti non potrà più essere motivo di discriminazione come ancora oggi avviene spesso. È la storia di C. a darne conferma.

“Per chi ha avuto un tumore al seno la richiesta di accertamenti sanitari e informazioni sullo stato di salute da parte di datori di lavoro, banche e compagnie assicurative può essere fatta per vent’anni dalla conclusione della cura, mentre nel caso di altri tumori con un rischio di recidiva più basso si parla di dieci anni. E anche gli esami di controllo, il cosiddetto follow up annuale, diventano a pagamento dall’undicesimo anno nella nostra Regione. E pure l’invalidità, finite le cure, viene tolta”. Lo spiega Romina Cattivelli, presidente dell’associazione “Armonia” intervenendo sull’approvazione della proposta di legge sull’oblio oncologico: “Bene che ci sia, ma il fatto che debba esserci una legge per far applicare un diritto che sarebbe naturale, quasi ovvio, la dice lunga” dichiara.

L’ARTICOLO DI ELISABETTA PARABOSCHI SU LIBERTA’

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