La Fondazione a fianco di Gastroenterologia nella lotta al tumore al pancreas

23 Ottobre 2023 14:12

Importante donazione al reparto di Gastroenterologia ed epatologia, diretto da Giovanni Aragona, da parte della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

L’obiettivo del progetto sostenuto dalla Fondazione è quello di ampliare le prestazioni diagnostiche rispetto a un bisogno sempre più emergente: intercettare i primissimi segnali di tumore al pancreas, patologia che sta registrando un costante aumento di persone colpite (gli ultimi dati indicano un incremento del 3% all’anno) e che entro il 2030 si stima diventerà la prima causa di morte per neoplasia al mondo.

“Grazie ai fondi donati dalla Fondazione – evidenzia il direttore generale Paola Bardasi – i nostri professionisti potranno essere ancora più performanti rispetto ai loro pazienti. Potremo infatti dar corso ad alcuni investimenti tecnologici, per i quali abbiamo già attivato le necessarie procedure amministrative di acquisizione, che ci consentiranno di fare diagnosi su pazienti con sospetta calcolosi biliare o pancreatiti acute senza dover ricorrere alla risonanza magnetica, con evidente beneficio in termini di spesa sanitaria e tempi di attesa per le persone interessate”.

L’apparecchiatura che il reparto potrà acquisire sarà trasportabile e multifunzionale, consentendo di effettuare direttamente al letto del paziente, senza alcun trasferimento di reparto o in camera operatoria, sia esami impegnativi diagnostici di precisione, sia biopsie ecoendoscopiche guidate ad altissima precisione di intervento.

“Il nostro obiettivo – aggiunge il primario affiancato dalla coordinatrice Silvia Bassani e da Christian Scrivani – è quello di incrementare le 400 prestazioni di ecoendoscopia che già svolgiamo ogni anno. Questo numero che potenzialmente potrà raddoppiare, rispondendo in modo concreto a un bisogno sempre più emergente. La strumentazione diagnostico e operativa, infatti, è il principale e più importante strumento per fare biopsie mirate e individuare in fase molto precoce i segni di una neoplasia pancreatica. Ma non solo. La strumentazione, infatti, rappresenta un valido alleato per gli interventi di drenaggio per via ecoendoscopica della colecisti, di cui Piacenza è uno dei centri più avanzati in Europa. La tecnica prevede il trattamento della colecisti senza il ricorso alla chirurgia invasiva che, su soggetti fragili e grandi anziani, comporta alti rischi post operatori anche legati all’anestesia generale. Piacenza è riconosciuta a livello nazionale e internazionale per questa particolare tecnica che, con l’inserimento di una protesi di metallo dedicata, consente di creare una comunicazione tra la colecisti e lo stomaco e quindi eseguire il drenaggio senza intervenire chirurgicamente”.

“Sostenendo questo progetto, che fornisce al reparto di Gastroenterologia strumentazioni di ultimissima generazione utili alla prevenzione, la Fondazione conferma la propria intenzione a rimanere accanto al nostro ospedale nel suo processo di rinnovamento – è il commento del presidente Roberto Reggi – Avere un ospedale nuovo non significa solo costruirne i muri, ma dotarlo di tecnologie all’avanguardia che possano garantire cure migliori e favorire la formazione di equipe di eccellenza”.

Il tema del tenere alto il livello di specializzazione medica per garantire altissimi livelli di assistenza ai pazienti e attrarre professionalità sempre più qualificate è stato ribadito anche dai consiglieri della Fondazione Fabio Fornari e Luigi Cavanna, che hanno fin da subito supportato la proposta del presidente Reggi “per garantire ai nostri cittadini un’assistenza sempre di qualità sempre più elevata, ma anche per far fare un ulteriore passo avanti alla Sanità piacentina con uno strumento all’avanguardia che, affiancato alla tecnologia già esistente, consoliderà la qualità del nostro servizio rendendolo, al contempo, un punto di riferimento per il panorama dei professionisti”.

 

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