Odissea burocratica Inps: marito ucciso in Ucraina, revocato l’assegno unico

04 Aprile 2024 03:09

Nataliya all’improvviso dallo scorso settembre non ha più percepito l’assegno unico per le due figlie minorenni di 17 e 10 anni, una studia al Romagnosi, l’altra alla Pezzani. Sono 460 euro al mese che vengono a mancare al bilancio di una famiglia già fortemente strapazzata dal destino. Il marito Bohdan Bodakcaduto in guerra a 39 anni il 20 gennaio 2023 nel Donbass – era partito come volontario per arruolarsi nell’esercito ucraino dopo un ventennio trascorso nel nostro Paese, ormai piacentino a tutti gli effetti. Per lui ci sono stati funerali di Stato celebrati i primi di febbraio a Leopoli con sepoltura al cimitero monumentale Campo di Marte.

l’odissea burocratica

E piacentine sono mamma Nataliya Lofiy, originaria di Leopoli e le figlie nate qui. La vedova è finita ora in un labirinto burocratico inspiegabile e mortificante. Il caso della morte di Bokad è stato raccontato da “Libertà” e ha avuto anche una eco nazionale. E’ stato fra i primi caduti in una guerra che non si immaginava così cruenta e lunga.

“L’assegno unico mi è stato versato in conto corrente appena fatta domanda, nel 2022 sulla base dell’Isee – racconta la donna – arriva di solito il 18 di ogni mese, poi da settembre dello scorso anno non è arrivato più, mi sono chiesta come mai e all’inizio di ottobre sono andata per la prima volta all’Inps ad informarmi”. La faccenda si presenta subito ingarbugliata, dopo qualche tentativo andato a vuoto si capisce che l’intoppo è in una scheda anagrafica secondo la quale l’altro genitore risulta ancora in vita.
Nataliya e Bohdan, separati ma non divorziati, condividevano a metà la proprietà della loro casa e nella successione pur complessa la vedova è riuscita a spiegare la situazione all’Ufficio delle Entrate e due settimane fa finalmente tutto è andato a posto. Non così per l’assegno unico.

“All’Inps mi hanno detto che all’anagrafe comunale, dove comunque ho portato il certificato di morte di mio marito, in una scheda lui risulta irreperibile”. L’uomo non viveva più a Piacenza, ma in Italia prima di partire per l’Ucraina. Pare di capire che non risiedesse più qui ufficialmente.

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