“I miei genitori e fratelli morti per una bombola”: bugia frutta 150mila euro

08 Agosto 2024 01:46

“Cara signora i miei genitori sono morti e così pure i miei fratelli, in una terribile esplosione provocata da una bombola del gas, una tragedia accaduta nella nostra casa di Zurigo, da allora ho gravi problemi al fegato e necessito di un trapianto”.

Questo in sintesi il racconto che l’uomo considerato il capo della banda dei “Piagnoni”, avrebbe fatto ad una novantenne del varesotto. “Raccontava piangendo” ha poi detto la novantenne ai carabinieri “e mi assillava continuamente chiedendomi denaro o raccontandomi delle sue tante patologie. Conoscevo sua mamma per averla aiutata dieci anni prima, diceva che era in difficoltà.

Naturalmente non vi era stata nessuna esplosione e nessun morto. L’anziana commossa aveva finito con il versare a più riprese circa 150mila euro sui conti del truffatore e ai versamenti aveva preso parte anche la figlia della donna.

Nel frattempo lui e la sua banda – secondo l’arma dei carabinieri – avevano già raggirato tre sacerdoti ottenendo complessivamente un milione e 200mila euro.

Delle indagini del caso (che qualche giorno fa hanno portato a 4 arresti in carcere) si erano occupati i carabinieri della stazione di Rivergaro e i colleghi del Nucleo operativo della Compagnia di Bobbio. I sacerdoti raggirati erano un piacentino, un lodigiano e un prete del varesotto.

I DETTAGLI NELL’ARTICOLO DI ERMANNO MARIANI SU LIBERTÀ

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