Passato e futuro, in un libro la storia di Terrepadane e del mondo agroalimentare

12 Dicembre 2024 12:35

“Terrepadane produce futuro”. Il racconto che abbraccia uno dei comparti agroalimentari più fiorenti d’Italia: la Pianura Padana.

Così la vicenda del Consorzio Agrario Terrepadane, che ha festeggiato il traguardo dei dieci anni di vita, presentando al territorio e ai dipendenti un libro intitolato “Terrepadane produce futuro”, di cui è autrice la giornalista Claudia Molinari, che da più di 20 anni cura le pagine dell’agricoltura di “Libertà”.

La storia di terrepadane

Il volume dunque, celebra il prestigioso compleanno, ripercorrendo le tante tappe dell’articolata avventura. “La nostra storia come Terrepadane – ha spiegato Marco Crotti, presidente del consiglio di amministrazione del Consorzio Terrepadane che dopo avere “assorbito” nel 2014 anche i Consorzi di Milano, Lodi, Monza Brianza, Pavia, oggi copre un territorio vastissimo – inizia 10 anni fa, ma si inserisce su una vicenda che affonda le sue radici nel 1900 con la nascita dei Consorzi agrari di Piacenza, Milano, Lodi e Pavia”. La serata di festa, che ha coinciso con il tradizionale momento augurale – nella cornice della ex chiesa del Carmine – preceduta da un momento di presentazione del libro, è stata salutata dalla sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, che sottolineando il ruolo propulsivo del Consorzio nel tessuto agro-alimentare, ne ha messo in evidenza il peso nell’economia del territorio.

“È indubbio – ha spiegato Paolo Sckokai, direttore del Dipartimento di economia agroalimentare dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, intervenendo all breve tavola rotonda sapientemente coordinata dalla giornalista Nicoletta Bracchi – che la presenza ultrasecolare dei Consorzi agrari abbia influenzato la storia del nostro territorio, valorizzando a fondo la vocazione agricola e agroalimentare non solo della pianura, ma anche della collina e della montagna, contribuendo a raggiungere quei traguardi di cui il mondo agricolo va giustamente orgoglioso”.

Le prossime sfide

Né il docente piacentino poteva rinunciare ad un parallelo con la presenza dell’Università Cattolica, “che – ha spiegato lo studioso – com’è noto, si deve all’intuizione di Padre Gemelli con l’istituzione dell’allora facoltà di Agraria nei primi anni ’50. La storia recente di questo territorio è stata indubbiamente influenzata dalla presenza di queste realtà (università e consorzi), che hanno lungamente collaborato e continuano a farlo ancora oggi: la sfida di coniugare l’avanzamento della ricerca scientifica in agricoltura, garantito dall’università, con le ricadute tecniche in termini di nuovi prodotti e nuovi servizi per l’azienda agricola, per i quali il consorzio gioca un ruolo cruciale, ha caratterizzato gli ultimi decenni della storia dell’agricoltura di questo territorio”.

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