“Vostra figlia ha fatto un incidente”: due truffatori arrestati dai carabinieri

20 Gennaio 2025 12:45

“Sua figlia è rimasta coinvolta in un incidente stradale, servono soldi per far fronte ai danni provocati nello scontro”. Erano certi di farla franca i due giovani di origine campana di 25 e 27 anni che, nel primissimo pomeriggio di giovedì 16 gennaio, hanno truffato due anziani coniugi di Piacenza che abitano nella zona di via Manfredi.

I truffatori hanno agito secondo uno schema ampiamente collaudato: prima la telefonata all’anziana vittima a cui, fingendosi carabinieri, hanno raccontato che la figlia era stata coinvolta in un grave incidente stradale in cui la controparte era rimasta gravemente ferita; da qui la richiesta di preparare denaro, che sarebbe stato ritirato da una persona di fiducia, per far fronte alle prime spese derivanti dall’incidente.

I due “trasfertisti”, però, non avevano fatto i conti con i militari del Nucleo Investigativo di Piacenza che, in questo periodo, stanno attuando mirati servizi finalizzati proprio alla prevenzione e alla repressione del fenomeno delle truffe ai danni di persone anziane.

BOTTINO DELLA TRUFFA A PIACENZA: OLTRE 4MILA EURO RECUPERATI

I militari avevano, infatti, notato una vettura che sostava nell’area di parcheggio di un supermercato della zona e dalla quale era sceso il passeggero che, parlando al cellulare, era entrato in un condominio dall’altra parte della strada, mentre il conducente attendeva al posto di guida con il motore acceso.

I militari sono intervenuti bloccando contemporaneamente l’autista e l’uomo appena uscito del condominio che, accortosi del controllo, ha tentato una fuga ma è stato tempestivamente raggiunto e trovato in possesso dei valori appena consegnatigli dalle vittime: 4.150 euro in contanti e una scatola che conteneva alcuni monili in oro ed altri preziosi.

La refurtiva è stata quindi restituita alle vittime e i due malviventi sono stati portati in caserma e dichiarati in arresto per truffa pluriaggravata e condotti al carcere delle “Novate” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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