Simona Favari a “Lo specchio di Piacenza”: “Ho sempre sognato di fare la prof”
22 Gennaio 2025 08:59
L’ultima puntata de “Lo Specchio di Piacenza” ha offerto agli spettatori di Telelibertà un passaggio coinvolgente nel mondo dell’educazione, grazie alla partecipazione di Simona Favari, dirigente scolastica dall’approccio innovativo e appassionato. Guidati dalla sapiente conduzione della giornalista Nicoletta Bracchi, ideatrice del format, gli spettatori hanno potuto scoprire non solo le sfide quotidiane della scuola, ma anche il potenziale trasformativo che essa può offrire ai giovani e alla società.
Una vita dedicata alla formazione
La professoressa Favari, oggi anche coordinatrice del progetto “Cinque Quarti”, incarna l’essenza di un’educatrice a tutto tondo, una figura che ha dedicato la propria vita alla formazione, seguendo una vocazione che l’ha accompagna dalla tenera età. “Fin da bambina sapevo che questa sarebbe stata la mia strada – racconta – la scuola è la mia dimensione, mi ha dato la possibilità di crescere, sia come persona che come professionista, e auguro a tutti gli studenti di avere la fortuna di incontrare un insegnante che possa fare la differenza e spalancare gli orizzonti, così come è successo a me”.
Il suo percorso in cattedra è iniziato nel 1992, quando ha intrapreso la carriera di insegnante nelle scuole primarie. Da quel momento, il suo cammino è stato segnato da una crescita costante, sempre animata dalla convinzione che l’insegnamento fosse la chiave per aprire le porte del futuro ai giovani. “Ho avuto il privilegio di incontrare mentori eccezionali – ricorda – in grado di esaltare la passione per il sapere e la trasmissione della conoscenza. Dopo anni di insegnamento come docente di lettere, il desiderio di contribuire in maniera ancora più incisiva all’educazione mi hanno spinta a partecipare al concorso per dirigenti scolastici”.
Dal 2012 dirigente scolastica
Dal 2012, la professoressa Favari ha intrapreso un nuovo capitolo della sua carriera, assumendo ruoli di crescente responsabilità. Il percorso dirigenziale è iniziato presso il Quarto Circolo Didattico, per poi proseguire al Liceo Respighi e successivamente al Polo Volta. Oggi è tornata a guidare il Quarto Circolo Didattico. “Essere dirigente scolastico significa abbracciare una visione d’insieme, trovare soluzioni ai problemi e creare un ambiente che favorisca il successo formativo di ogni studente. È un ruolo che – commenta – richiede empatia, determinazione e uno sguardo vigile sul cambiamento. Il cuore della mia professione è prendersi cura delle persone: incontrare, ascoltare, dialogare, creare legami. La mia porta è sempre aperta. Questo lavoro richiede empatia e capacità di relazione, perché è dal prossimo che si parte per costruire qualsiasi incrocio educativo”. All’origine di questa battito l’esempio di una donna speciale: “Mia mamma ha sempre dato un’importanza fondamentale alla cultura e all’istruzione. È stata lei a trasmettermi il valore dello studio e della conoscenza”.
“Il luogo del cuore”
E mentre riattiva i circuiti della memoria emerge il suo “luogo del cuore”: “E’ Lerici, dove ho trascorso momenti indimenticabili durante l’infanzia e l’adolescenza. Lì ho imparato a osservare, a riflettere e a nutrire quella sensibilità che oggi porto nel mio lavoro”. La docente sottolinea l’importanza di celebrare i riti di passaggio, momenti che incorniciano tappe fondamentali nel percorso formativo e di crescita degli studenti, e cita come esempio emblematico il Diploma Day organizzato nella piazza di Pianello al termine dello scorso anno scolastico. “È stato un evento speciale, carico di significato sia per i ragazzi che per le loro famiglie. Celebrare il conseguimento della maturità in un luogo pubblico e simbolico come la piazza è un modo per dare valore a questo traguardo e per trasformarlo in un momento di riconoscimento collettivo. Mi piace l’idea che la scuola non sia un’istituzione chiusa, ma uno spazio in cui si costruisce comunità. È insieme che si costruisce il futuro”.
L’orchestra cinque quarti
Simona Favari racconta con entusiasmo l’orchestra “Cinque Quarti”, una straordinaria iniziativa musicale e educativa che coinvolge ben nove istituzioni scolastiche, con il Quarto Circolo Didattico come scuola capofila. Il progetto nasce da un’intuizione di Simona, nel 2013. “La musica non è solo un’arte, ma uno strumento trasformativo che contribuisce alla crescita personale e alla cittadinanza attiva – sottolinea la dirigente e coordinatrice di tutto l’organico – il progetto punta a creare un’armonia comune attraverso laboratori dedicati, mettendo al centro l’esperienza musicale come mezzo educativo. Ringrazio la Fondazione di Piacenza e Vigevano, istituzione che ci sostiene dagli inizi, e la Fondazione Prati Ronconi che ha iniziato a supportarci più di recente”.
Favari richiama, come fonte d’ispirazione, l’esperienza venezuelana di El Sistema, il celebre programma educativo fondato da José Antonio Abreu. “Questo contesto rappresenta un’opportunità di riscatto, proprio come avvenuto in Venezuela, dove la musica ha trasformato intere comunità”.
Sono due le orchestre che completano questa avventura: l’orchestra Abreu, composta da musicisti più esperti, e l’orchestra Abbado, formata da principianti. «Si può dire che è una celebrazione dell’integrazione e della diversità culturale, con oltre 20 nazionalità rappresentate, ben 400 i ragazzi e le ragazze coinvolti. Molti insegnanti provengono dal Conservatorio Nicolini, ma non solo. Il direttore artistico del progetto è Jhonny Gomez, cresciuto all’interno delle orchestre di El Sistema nel suo paese d’origine. Il progetto “Cinque Quarti” proietta molti giovani in un futuro brillante». E a tal proposito Favari ricorda con orgoglio il caso di Luca, membro dell’Orchestra, che oggi è entrato a far parte del Conservatorio nella classe di sax jazz.
“Sono convinta che ci saranno molti altri ragazzi e ragazze che seguiranno il suo esempio, perché la musica è un linguaggio universale che può cambiare le vite. Le note riescono a tenerli dentro tutti, anche quelli più fragili. Non ci sono, però, note stonate in questo tragitto, perché ogni partecipante trova il proprio spazio e il proprio ruolo”. Tutte le puntate de “Lo Specchio di Piacenza” si possono rivedere in qualsiasi momento su teleliberta.tv
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