Decoro del cimitero, il Comune ai privati: “Curate la manutenzione alle tombe”
29 Gennaio 2025 16:30
L’Amministrazione comunale e la ditta Ascb, cui è affidata la gestione dei servizi cimiteriali, contatteranno nei prossimi mesi tutti i titolari di tombe private, con l’obiettivo di condividere la segnalazione di eventuali anomalie riscontrate o la necessità di interventi di manutenzione non più prorogabili, funzionali innanzitutto a tutelare l’incolumità delle persone che frequentano i luoghi dedicati alla memoria dei loro cari.
“Nell’ambito dell’impegno per il costante miglioramento delle strutture cimiteriali cittadine e per la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e affettivo che custodiscono – spiega in una nota il vicesindaco Matteo Bongiorni – stiamo programmando una serie di lavori che potrà avere un impatto importante in termini di riqualificazione generale. Tuttavia, per garantire il decoro, la pulizia e la doverosa dignità degli spazi condivisi, è essenziale che anche le lapidi e i loculi di privati vengano curati e tenuti in buono stato: a questo proposito, avvieremo un percorso di coinvolgimento capillare dei proprietari, invitandoli a sopralluoghi per prendere visione insieme delle situazioni che richiedono una sistemazione”.
Il Comune chiarisce che la normativa di riferimento, in particolare l’articolo 63 del Dpr 285/1990, sancisce due aspetti fondamentali: i titolari sono tenuti a mantenere a proprie spese, per l’intera durata della concessione, i manufatti di loro proprietà; qualora si riscontrino sepolture private in stato di abbandono per incuria, o a causa del decesso degli aventi diritto, il Comune ha la facoltà di rimuovere elementi pericolanti, potendo procedere in tal senso solo dopo aver comunicato la diffida ai componenti della famiglia del concessionario, anche tramite affissioni pubbliche.
“In linea generale – anticipa Bongiorni – procederemo per gradi. Una volta preso contatto con i titolari delle tombe private, i cittadini interessati avranno sessanta giorni di tempo per aderire alla proposta di verificare sul posto, con i tecnici comunali e della ditta incaricata, le manutenzioni da effettuare: muri scrostati, tinteggiature non eseguite o ritenute non adeguate, piccoli lavori edili e interventi simili, per fare qualche esempio. Nei casi più gravi, laddove la carenza di attenzione comportasse problemi che mettono a rischio la sicurezza dei visitatori, decorsi ulteriori 60 giorni (ovvero circa 4 mesi dalla comunicazione iniziale), ci troveremo costretti a inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno o una PEC che formalizzi l’avvio delle pratiche per la decadenza della concessione. Confido, però, nella massima disponibilità e collaborazione delle persone, perché credo sia interesse di tutti proteggere e valorizzare le aree che hanno, per ciascuno, un significato così profondo”.
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