La rassegna “Di Pieve in Pieve” a Sariano con il libro di Laura Fusconi

06 Agosto 2022 04:20

La rassegna culturale itinerante “Di Pieve in Pieve” è approdata giovedì sera in Val Vezzeno, a Sariano di Gropparello, per celebrare la riapertura ufficiale dopo anni di lavori di ristrutturazione della Chiesuola. Una chiesa – intitolata a Santa Maria della neve – di origine romanica, databile tra il decimo e l’undicesimo secolo.

Di Pieve in Pieve perché ? “Nel medioevo – ha spiegato lo storico dell’arte Luca Maffi – dall’ottavo secolo si sentì l’esigenza di battezzare anche al di fuori delle città e dei villaggi più grandi, quindi la scelta di istituire piccole cattedrali di montagna per non fare trasferire apposta le persone per ricevere i sacramenti”.

In Italia sono 154 le chiese dedicate a Santa Maria della neve. Tra queste, il piccolo gioiello della Chiesuola di Sariano curato e valorizzato anche grazie all’impegno di un comitato di residenti nel comune di Gropparello. All’evento “Di Pieve in Pieve” hanno partecipato in tanti. Dopo aver ascoltato curiosità e nozioni storiche sulla Chiesuola, hanno assistito a quella che si può definire una piacevole chiacchierata tra Giovanni Battista Menzani, Gabriele Datati e l’autrice del libro “I giorni lunghissimi della nostra infanzia” Laura Fusconi.

“È bellissimo far parte di questo risuscito tentativo di esplorazione tra i luoghi di culto e di incontro della nostra storia” ha commentato lo scrittore Dadati prima di presentare la seconda fatica letteraria di Laura Fusconi, quattro anni dopo “Volo di paglia”. Durante la chiacchierata sotto le stelle e davanti alla Chiesuola sono state trattate diverse tematiche evidenziate nel romanzo ambientato negli anni novanta. Famiglia, solitudine, bullismo, emozioni e dolori visti dagli occhi di tre giovani.

“Sono gli anni della mia infanzia – ha spiegato la scrittrice piacentina – nostalgia è una delle parole chiave di questo libro, gli anni novanta erano un tempo dove eravamo allenati all’attesa, anni di cambiamento e mi piaceva raccontare quello che c’era sotto; ho scritto per la nostalgia che ho delle emozioni provate durante quegli anni”.

Il tema del bullismo è particolarmente evidenziato nel libro come ha ricordato Menzani. Per l’autrice “pensare che l’infanzia sia l’età dell’innocenza è sbagliato, è una menzogna. Ogni giorno i bambini vivono esperienze di dolore e questi momenti non vanno dati per scontato”.

“C’è chi della propria infanzia non si ricorda nulla – ha continuato l’autrice – e chi si ricorda tutto, mi fa piacere che in molti mi abbiano detto che leggendo il libro sono riusciti a riassaporare certi momenti e ricordi che credo siano universali”.

Tra gli argomenti trattati anche quello del ricatto che Laura Fusconi preferisce definire con il termine di sfida: “Durante l’infanzia qualsiasi cosa diventa una sfida tra rivali, ma anche tra amici; da bambini è una competizione unica”.

L’infanzia è una micro società al di fuori di quella degli adulti, una micro società che si auto regola” ha commentato Dadati. Prima del rinfresco a base di prodotti piacentini, Fusconi ha spiegato di aver raccontato – all’interno del libro – tre storie di provincia, “ambientate nelle nostre valli, tre storie di famiglie normali che affrontano dinamiche che possono capitare a chiunque”.

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