Agroalimentare, Squeri: “Investire su ‘made in Italy’ per il rilancio del Paese”

04 Marzo 2021 00:01

“Nonostante la crisi economica causata dalla pandemia, l’export dei prodotti legati alla filiera agroalimentare ha mostrato segnali di solidità. Secondo i dati della Commissione europea, infatti, le esportazioni italiane di settore nel 2020, sono cresciute dell’1,5% rispetto al 2019, un incremento superiore alla media europea.”

E’ Alessandro Squeri, presidente di Federalimentare Giovani e direttore generale di Steriltom, a spiegare l’importanza degli investimenti nel settore agroalimentare per il rilancio del sistema Paese e la valorizzazione del ‘made in Italy’.

“Numeri incoraggianti a riprova del fatto che l’agroalimentare sarà il comparto trainante che guiderà la ripresa – prosegue Squeri -, considerato il peso specifico pari a 538 miliardi di euro, equivalente al 25% del Pil nazionale. Allo stesso tempo le restrizioni imposte per arrestare i contagi hanno avuto effetti drammatici con cibi e bevande rimaste invendute per un valore di circa 11,5 miliardi di euro dall’inizio della pandemia. Occorre quindi mobilitare risorse e finanziamenti al fine di tutelare un asset strategico per il rilancio del sistema Paese”.

Condivido la necessità, sottolineata dal Presidente Mario Draghi, di un nuovo approccio in grado di conciliare la tutela dell’ambiente e la sostenibilità – conclude Squeri -, con l’innovazione e la competitività. In tale prospettiva i 2,5 miliardi di euro destinati all’agricoltura sostenibile dal Recovery Plan potranno avere una ricaduta importante dal punto di vista economico e occupazionale, contribuendo a valorizzare un comparto che storicamente rappresenta il simbolo del ‘made in Italy’, sinonimo di qualità ed eccellenza riconosciute a livello internazionale”.

 

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