Elezioni comunali a Calendasco: una sfida che si ripete, le interviste

06 Giugno 2024 15:44

Già si erano fronteggiati cinque anni fa (quando le liste erano quattro) e a Calendasco ora si rinnova il duello: l’attuale sindaco Filippo Zangrandi tenta il bis alle elezioni comunali con la lista “Immagina Calendasco” e dall’altra parte, a interrompere la continuità amministrativa, ci prova Fabio Bianchi, candidato con la lista “Calendasco per cambiare”. Nessuna delle due è sostenuta da partiti. A scegliere chi sarà il prossimo sindaco saranno i 2023 elettori chiamati alle urne (di cui 1023 maschi e 1000 femmine, tonde tonde) suddivisi su tre sezioni elettorali: due saranno a Calendasco (una ospitata al palazzetto dello sport, l’altra nei locali sotterranei della scuola materna) e una a Cotrebbia (all’ex scuola).

LE DOMANDE

1 Da piccolo borgo di pianura addossato al Po, da anni Calendasco cerca una vera rinascita. Su quali aspetti puntare?

2 Il traffico di mezzi agricoli che d’estate transitano nel centro di Calendasco è un problema annoso. Come garantire la sicurezza?

3 Trebbia e Po scorrono a poca distanza dal capoluogo, ma sembrano ancora lontani dai cittadini. Come migliorarne la fruizione?

4 Qual è la sua posizione sul dibattuto tema della logistica o dell’ampliamento di attività produttive esistenti sul territorio comunale?

5 Candidato, perché una persona dovrebbe scegliere di venire a vivere proprio a Calendasco? Lanci pure una specie di “spot” per il paese…

FABIO BIANCHI

1 «Serve puntare su una costruzione logico-pratica dell’architettura ancorata a una funzionale pianificazione territoriale.

A Calendasco, paradossalmente, vige ancora il Piano Regolatore Generale (Prg) concepito a fine anni Settanta e formalizzato nel 1980. Le varie amministrazioni Zangrandi non hanno né completato il Piano strutturale comunale (Psc) né impostato correttamente il nuovo Piano urbanistico generale (Pug).

Senza questi strumenti il territorio comunale non può crescere. Un solido riferimento urbanistico permette allora sia una crescita organica del borgo, sia fattivi dialoghi con enti superiori ».

2 «Ci soccorre anche qui la politica delle mini-tangenziali, simbolo dell’Italia del boom economico ma ancora oggi valida alternativa per bypassare il centro storico di Calendasco nell’efficace interscambio con il traffico locale. A Sud del paese penso che una tangenziale agganciata alla strada Provinciale numero 13 – fra la località Zerbione e la direzione Santimento – sia proponibile e realizzabile con un limitato impatto ambientale ed un contenuto spreco di terreno, sfruttando, altresì , tracciati tra l’altro già in parte esistenti. Vede, a Nord del borgo, un’eventuale “tangenzialina” non sarebbe infatti ben interrelata al reticolo stradale esistente».

3 «Dalla “legge Galasso” al Parco del Trebbia molto è stato fatto, ma il genius loci di Calendasco potrebbe arricchirsi di ulteriori zone verdi attrezzate sia per attività sportive e ricreative locali che in prospettiva regionale e forse più, tra camping o zone di sosta di camper. L’accresciuta sensibilità ambientale delle giovani generazioni ci indica poi tempi e metodo per fruire sempre più di Po e Trebbia in una continuità-contiguità già embrionalmente esistente, come con la pista ciclabile asfaltata. Po e Trebbia potrebbero allora divenire quasi unico elemento geografico per sigillare l’ansa naturale che circonda Calendasco».

4 «Settore in evoluzione, l’industria cerca spazi funzionali a specifiche produzioni, ma gli ultimi approcci al mondo lavorativo, come lo smart working, obbligano a razionalizzare l’esistente con fusioni e accorpamenti di complessi poco o sottoutilizzati. Per me, la logistica potrebbe essere non blocchi compatti e conclusi, ma una serie di compatibili opportunità fra spazi differenziati, tra capannoni esistenti per stoccaggio e lavorazioni e uffici per rielaborazione dati. In questo senso non avremmo insediamenti troppo ingombranti ma realtà vivibili, adattabili e ridestinabili nel tempo».

5 «Per la precoce antropizzazione e la precisa identità storica. Qui sono transitati Annibale, coloni e legioni romane, poi Longobardi e regolari – benedettini dal settimo secolo, templari tra settimo e ottavo secolo, francescani da fine ottavo secolo – “romei” e pellegrini stranieri sfruttando il Guado di Sigerico. Calendasco, prima periferia e – se vogliamo – polmone verde di Piacenza, potrebbe infatti ricreare il fascino delle città- giardino inglesi di Ebenezer Howard; poi Cotrebbia Vecchia (la vecchia Caput Trebiae) ospitò le Diete di Roncaglia nel 1158. E poi c’è la malia del Grande Fiume e tradizione dei navaroli».

FILIPPO ZANGRANDI

1 « I tanti cantieri avviati negli ultimi cinque anni stanno permettendo un salto di qualità al nostro Comune, grazie ad 8 milioni di euro di risorse ottenute da vari bandi. Spazi ed edifici prima non utilizzati si sono riqualificati per fornire nuovi servizi: il centro prelievi, il Castello, le Scuderie, i parchi gioco nelle frazioni. Ora si sta lavorando per la nuova piazza di Boscone. È stato come accendere la luce in luoghi che prima erano spenti. Massimo impegno è stato poi dedicato a far crescere la coesione sociale, il senso di appartenenza alla comunità e l’inclusione, con progetti innovativi».

2 « La nuova “tangenziale” tra Campadone e la strada di Mezzano è quasi pronta: dopo il necessario periodo di consolidamento della strada, nei prossimi mesi sarà aperta al traffico e consentirà di alleggerire il transito di mezzi in paese. Sulle strade comunali sorgeranno nuovi dossi, a partire dalla via della Bonina, per poi continuare lungo altri punti critici. Si sta inoltre dialogando con la Provincia perché consenta la realizzazione di piattaforme rialzate sulle Provinciali, ad esempio nel centro di Calendasco, dove le norme non consentono dossi».

3 « Bellezza naturale e sicurezza idraulica. I nostri fiumi sono ricchezze importanti per il territorio e serve continuare a valorizzarli. Nei cinque anni passati si sono svolte camminate, iniziative di pulizia ambientale, orienteering, letture all’aria aperta sul Trebbia e numerose attività legate alla Via Francigena al Guado di Sigerico, tra cui il Valtidone Festival con concerto sul Po al tramonto. Tutte iniziative di successo, così come la Fiera, che ha valorizzato i giri in barca sul Grande Fiume. Nei prossimi anni migliorerà la ciclabile lungo il Po, con 100mila euro di finanziamento ottenuti dal Ministero dell’Ambiente».

4 « È una posizione molto chiara: con un secco “no”, abbiamo bocciato l’ipotesi del polo logistico grande come 35 campi da calcio tra Malpaga e Torri, così come il possibile ampliamento tra i cavalcavia di Casa Rossa e di Castellazzo. Il polo avrebbe distrutto il territorio di Calendasco, che non è in vendita. Mi fa piacere che, dalla minoranza, anche il consigliere Angelo Prazzoli abbia votato contro; purtroppo il consigliere Fabio Bianchi, al momento del voto, si è scollegato dalla seduta online del consiglio e non si è espresso. Penso che quando si amministra sia necessario assumersi le proprie responsabilità, anche se si tratta di correre dei rischi. Noi lo abbiamo fatto».
5 «Il perché lo dicono le centinaia di persone che, negli ultimi due anni, hanno acquistato e sfoggiato con orgoglio, anche nei luoghi di vacanza, le magliette con il logo del nostro paese realizzate dall’amministrazione comunale. A differenza di tanti altri territori vicini, Calendasco ha mantenuto la propria identità e non è stato cementificato. Siamo un vero polmone verde. Siamo natura e siamo storia, con i nostri fiumi, il castello e la Via Francigena. Provate a chiedere a chi viene trasportato da Danilo Parisi al Guado di Sigerico: vi dirà di sicuro che è un’esperienza indimenticabile, a due passi da Piacenza».

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