Tra strade infinite e amori romantici: Politecnico, quanti colori per Campus Cultura

25 Gennaio 2024 05:00

Sarà capitato a tanti piacentini nelle serate di questi ultimi mesi di vedere, percorrendo Stradone Farnese o Via Scalabrini, l’ex Macello illuminato e affollato: non solo di studenti, come accade ogni giorno durante l’anno scolastico, ma anche di cittadini, più o meno giovani.
Campus Cultura, la rassegna di eventi culturali fortemente voluta e organizzata dal Polo Territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano, in corso negli spazi del Campus Arata, è infatti una delle novità più interessanti in città per almeno due motivi: innanzitutto perché contribuisce (grazie ad appuntamenti di alto profilo, ambiziosi e accattivanti, e ad ospiti di primo piano della scena culturale e artistica nazionale) alla vitalità di uno spazio tanto suggestivo quando delicato; luci accese con attività per un pubblico ampio e cancelli aperti e permeabili a tutte le ore sono, secondo tutti gli studi internazionali più recenti, i primi fattori per migliorare la coesione sociale di un quartiere.
E poi perché la coesione viene ulteriormente rafforzata dall’integrazione di popolazioni e comunità diverse. In questo una istituzione universitaria leader in Italia e in Europa come il Politecnico di Milano è una potenzialità straordinaria e consente che, proprio nel centro storico di Piacenza, si possano sviluppare occasioni molteplici di incontri e confronti tra generazioni, con donne e uomini provenienti da tutto il mondo che coabitano nello stesso settore urbano.
Proprio una cultura ampia, che “esce” dalle aule universitarie, percorre virtualmente strade e piazze, penetra nei cortili e negli edifici della Piacenza storica, sembra essere l’elemento decisivo per offrire eventi di carattere divulgativo, ludico e di intrattenimento, aperti a tutta la città. Tra questi le due serate che si svolte a ridosso dello scorso Natale, emblematiche e simboliche per i temi affrontati e per l’innovativa formula sperimentata.

Regine di cuori. Amori e suggestioni dall’800

Gli studenti internazionali del Politecnico commossi ed estasiati all’ascolto delle musiche liriche dell’evento “Regine di cuori. Amori e suggestioni dall’800” è un’immagine che racconta, più di mille parole, cosa può produrre lo scambio tra culture.
La serata del 30 novembre, aperta dal Prorettore del Politecnico di Milano con delega per il Polo Territoriale di Piacenza Prof. Dario Zannelli e organizzata grazie alla partecipazione di tre artisti riconosciuti a livello internazionale (il baritono Simone Tansini, il soprano ucraino Yevheniya Lysohor e il pianista Gianluca Feccia), è stata un intenso e profondo viaggio musicale nel cuore del XIX secolo (tra lorettes e grisettes si potrebbe dire), volto a celebrare un tema tanto forte quanto drammaticamente attuale: il coraggio delle donne che nella storia hanno saputo emergere in un mondo patriarcale, afflitto da profonde disparità di genere, il cui eco risuona ancora pesantemente nella nostra società.
Musica e suoni, straordinariamente coinvolgenti, si sono alternati alla lettura di pezzi di romanzi e di opere letterarie di autori italiani ed europei, affidata a due giovani studenti di architettura del Campus di Piacenza del Politecnico, Chiara Carratú e Matteo Bacchetta, a testimonianza di un’integrazione che solo arte e cultura sono in grado di produrre e generare.

La strada infinita

Proprio luoghi urbani complessi e stratificati sono l’oggetto del docu-film “La strada infinita”, proiettato il 14 dicembre con la partecipazione dei due registi, Alberto Valtellina e Paolo Vitali, che hanno introdotto il loro lavoro prima della proiezione.
Entrambi sono attenti e curiosi osservatori delle città contemporanee, in particolare dei loro luoghi di margine, delle loro contraddizioni, di quelle aree periferiche dove comunità diverse abitano territori caratterizzati da processi trasformativi lunghi e spesso non pianificati.
Il film (molto recente perché uscito nel 2023) si occupa nello specifico di Borgo Palazzo, uno dei luoghi più emblematici ed eclettici di Bergamo, raccontando le storie umane prima ancora che urbane del quartiere, sollecitando domande e riflessioni sul rapporto tra spazio e società, nonché sulle ragioni prime che trasformano l’insieme di singoli elementi urbani in un vero e proprio pezzo di città.
Anche in questo caso, l’appuntamento di Campus Cultura si è trasformato in uno straordinario momento di confronto e dibattito, animato anche grazie alla presenza degli studenti di Architettura del Politecnico, spesso chiamati a progettare luoghi contemporanei che propongono sfide simili a quelle narrate nel film.
La “strada infinita” infatti è un luogo campione che potrebbe essere a Piacenza (per esempio lungo l’asse della Via Emilia) o in qualsiasi media città italiana ed europea. Descriverlo e interpretarlo, con gli strumenti e gli approcci del cinema, è un modo per pensare e progettare la sua trasformazione.

Un ricco programma per la “winter edition”

Campus Cultura non si ferma, anzi rilancia. Con ben sei appuntamenti nelle prossime settimane, il Padiglione Vegezzi (recentemente allestito dal Politecnico di Milano con le più moderne attrezzature informatiche e reso acusticamente performante grazie alla posa di nuovi pannelli fono-assorbenti) si trasforma alternativamente in una suggestiva sala concerto e in un affascinante cinema.
Sotto l’ampia volta della navata centrale e gli argani dell’ex-mattatoio (testimoni dell’identità del luogo ma anche della trasformazione che lo ha portato a diventare oggi un luogo di produzione di cultura), la “winter edition” di Campus Cultura offre una ricca programmazione, strutturata intorno ai temi della musica e del cinema.
Gli ultimi giovedì dei prossimi mesi l’appuntamento è con “Poliedrica. Incroci di note al Politecnico di Milano”: offerta musicale originale, ricca di scoperte tra suoni, melodie e personaggi provenienti dal mondo della musica classica contemporanea, del jazz, del cantautorato italiano, del folk e molto altro ancora.
Il primo evento è in programma giovedì 25 gennaio, alle 21.00, con la Roberto Barocelli Band in concerto. A seguire, il 22 febbraio Bluebonnet Folk duo – Erica Opizzi e Antonio Amodeo e il 21 marzo Anna Banas Trio.
I primi giovedì di ogni mese, invece, è il turno di “Polimovie. Proiezioni aperte”, organizzati da Bartolomeo Corsini (fondatore del Centro Sperimentale di Cinematografia, docente di “The Landscape and the Narrative Cinema” al Politecnico di Milano) con la consulenza di Giancarlo Zappoli (direttore di MyMovies).
Da febbraio si potrà assistere alle proiezioni di “Ask the Sand” (Vittorio e Giulio Bongiorno), “La luna sott’acqua” (Alessandro Negrini) e “The abbots way. Cammini e storie a passo lento”.
L’iniziativa si svolge in forte e sinergica collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Piacenza. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero. Informazioni su www.piacenza.polimi.it.

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