Concorso “I giovani nuovi testimoni della memoria”
20 Maggio 2024 14:39
Aula consiliare gremita, a palazzo Ferro Fini, per la premiazione dei vincitori della terza edizione del concorso “I giovani, nuovi testimoni della memoria” rivolto a tutti gli studenti del triennio superiore di scuola secondaria del Veneto. Alla selezione hanno partecipato 6 video, realizzati dalle classi di quattro istituti superiori, 3 dei quali trevigiani. Il concorso, bandito dall’Ufficio di presidenza del Consiglio veneto in attuazione della legge regionale 3 febbraio 2020, n. 5, ‘Iniziative per la conoscenza della Shoà e per il Giorno della Memoria’, invitava a presentare elaborati digitali di carattere letterario, fotografico, video-cinematografico, musicale e teatrale, incentrati sul tema della Memoria e della consapevolezza della Shoà. Delle sei opere in concorso è risultato vincitore (3 mila euro il primo premio) il videoclip “La matita del ricordo-Shalom” prodotto dagli allievi della classe 4C del Liceo artistico statale ‘Bruno Munari’ di Vittorio Veneto, coordinati dalle insegnanti Luisa Botteon e Sebastiano Girardello. Il lavoro, realizzato sperimentando più forme artistiche, dalla canzone autorale all’interpretazione teatrale, comunica l’angoscia, la disperazione, e la solitudine di una ragazza ebrea alla fine del 1938 dando spessore storico e iconografico al clima del Ventennio fascista e ai tragici effetti dell’ideologia della razza. A confermare la scelta della giurìa, presieduta dal Segretario generale del Consiglio e composta anche da rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale, è stato anche il voto popolare, che quest’anno per la prima volta ha affiancato il lavoro della commissione: su 675 voti pervenuti, 280 sono andati a “La matita del ricordo”.
Il secondo premio (2 mila euro) è stato assegnato al medesimo liceo di Vittorio Veneto, per il video “Lettera a Michele” realizzato dalla classe 4D coordinata dall’insegnante Luisa Botteon: sulla traccia del romanzo L’amico ritrovato i ragazzi del Munari si sono identificati con Isaach, ragazzo ebreo veneziano all’improvviso escluso dalla scuola e dal vivere civile a causa delle leggi razziali, che hanno espresso in una lettera dolorosa e suggestiva all’amico Michele tutta la sofferenza e l’angoscia di Isaach e della sua famiglia.
Il terzo premio, dell’importo di mille euro, è andato alla classe 5B dell’istituto Amedeo Voltejo Obici di Oderzo, coordinata dalle docenti Anna Osellame e Ornella Cattai, per il video “Voci dal silenzio, in ricordo di Paolo Sereni”, coordinata dalle docenti Anna Osellame e Ornella Cattai. Il cortometraggio racconta la vicenda umana e l’umiliazione di un giovane veneziano arrestato il 21 settembre 1944, detenuto a San Saba e poi deportato a Ravensbrück, unico superstite della sua famiglia e uno degli 8 ebrei veneziani sopravvissuti tra i 254 avviati ai campi di concentramento dal regime nazifascista.
La commissione ha voluto premiare anche altri tre lavori, particolarmente coinvolgenti, attribuendo a ciascuno una segnalazione e un assegno di 500 euro. Prima segnalata è stata la classe 4a C del liceo artistico Bruno Munari di Vittorio Veneto “Onde di incertezza”, componimento poetico accompagnato da tavole grafiche: poesia e disegni danno voce e volto all’esclusione, all’indifferenza, alla perdita di speranza e al dolore immane causato dall’orrore delle leggi razziali.
La secondo segnalazione è stata attribuita alla classe terza dell’istituto Antonio Scarpa di Motta di Livenza (Treviso), coordinata dalla docente Ilenia Quintavalle, per il video ‘Restate umani: chi salva una vita salva il mondo”, storia di due famiglie, i Falk di Fiume e i Bellìo di Portogruaro, la prima di ebrei in fuga da Fiume, la seconda che nascose a proprio rischio e pericolo gli esuli braccati dai tedeschi e dai fascisti. Due famiglie rimaste amiche per oltre trent’anni, caso esemplare di solidarietà e fratellanza umana.
Infine la terza segnalazione è stata per gli studenti della classe quinta dell’istituto Algarotti di Venezia, coordinati dai professori Giuseppina Grespi e Andrea Ramazzotto, autori del video-intervista “Lia e Alba, dal buio alla luce”, dedicato alla storia delle sorelle Finzi, espulse da scuola nel 1938 e poi rifugiate in Svizzera, e al coraggio dell’amicizia di Ada Lotto, studentessa cattolica e compagna di classe di Alba che mantenne in classe il banco vuoto dell’amica e continuò a conservare i rapporti con le due sorelle, nonostante i divieti e l’indifferenza imposti dalle leggi razziali.
Nella cerimonia di premiazione il presidente del Consigli ha messo in evidenza la qualità e il valore delle opere realizzate dalle scolaresche e il significato di un concorso che nelle sue diverse edizioni sta contribuendo a portare alla luce storie ed episodi poco noti, se non sconosciuti, nella storia regionale e nazionale, a riflettere con coscienza critica sui valori dell’umanità, dell’uguaglianza, della tolleranza, dell’accoglienza, e a sostenere il progressivo disvelamento della verità. “Il progresso – hanno ricordato il presidente del Consiglio e la presidente della commissione Cultura di palazzo Ferro Fini – dipende dalla capacità di ricordare, e coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo. Purtroppo i conflitti e le vicende di questi mesi dimostrano l’attualità di questo monito”.
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