“Omaggio a Pio X, ritratti coevi”
26 Giugno 2024 14:37
Dipinti, busti, sculture, monumenti, ma anche testimonianze dirette per raccontare in modo inedito un grande Pontefice, nato a Riese, in provincia di Treviso, parroco a Salzano, vescovo di Mantova e poi patriarca di Venezia fino al 1903, quando fu eletto al soglio pontificio. Li ha raccolti monsignor Lucio Bonora, sacerdote di Caerano San Marco, già direttore dell’Archivio storico della diocesi di Treviso e cancelliere della Curia, ora officiale presso la Segreteria di Stato vaticana, nel volume “Omaggio a Pio X, ritratti coevi”, edizioni Kappadue: 574 pagine, 220 illustrazioni e la prefazione di Papa Francesco. Fresco di stampa, il volume è stato presentato a Venezia, nella sede del Consiglio regionale del Veneto, dal presidente del Consiglio Roberto Ciambetti e dal segretario generale Roberto Valente, in nome della consolidata collaborazione messa in atto tra Consiglio e mons. Bonora per celebrare il centenario di San Pio X, parroco veneto diventato papa, e del profondo legame che continua ad unire Venezia a papa Sarto. “Mons Bonora ha fatto un grande lavoro storico e di ricerca, mosso alla sua profonda devozione verso il papa trevigiano, un lavoro che – ha chiarito Valente – si è totalmente autofinanziato”.
Papa Sarto, morto 110 anni fa, già beato dieci anni dopo e canonizzato nel 1954, è ricordato nel volume attraverso un’ottantina di medaglioni artistici: 16 ritratti del periodo pre-papale, 65 del periodo papale ed altre inaugurate all’indomani della morte. Opere conservate in Italia, Vaticano, Romania, Austria, Croazia, Francia, Germania, Polonia, Irlanda, Stati Uniti, Sud America. Tra le altre fonti della ricerca condotta dall’autore ci sono gli inventari dei Beni Ecclesiastici , dei beni Culturali italiani e gli archivi di testate giornalistiche d’epoca come La Difesa di Venezia. Spiega l’autore: “Dal volto dell’uomo traspare tutta la sua anima e personalità. Ammirando queste opere, ancora oggi la figura del santo pontefice penetra nel cuore di chi le osserva”.
“Papa Pio X è stato un pastore di straordinarie capacità innovative – ha ricostruito il presidente Ciambetti – Fu il papa più rinnovatore dopo il Consiglio di Trento, riformatore del diritto canonico, autore del Catechismo, uno strumento rivolto a tutti, a cominciare dai più piccoli, che fissa l’identità di cristiani e àncora l’identità dell’Europa alle sue radici di fede. Pio X ha aperto la strada alla partecipazione dei cattolici alla vita politica italiana. Con il suo viaggio a dorso di mulo su Cima Grappa nel 1903 per consacrare la Madonnina, protettrice delle genti venete, ha affidato questa terra a colei che sarebbe poi diventata la ‘’Mater dolorosa’ nella sanguinosa tragedia della Grande guerra. Papa Sarto stato un convinto sostenitore della pace, ha fatto sentire alta la sua voce contraria alla guerra con l’impero ottomano e ad ogni velleità di crociata e fu tra i pochi a intravvedere l’abisso nel quale l’Europa e il mondo sarebbero precipitati con la Prima guerra mondiale. Il libro di Bonora – ha concluso – non ci restituisce solo il profilo umano e spirituale del parroco diventato papa, saldo nella sua fede in Cristo, ma ci restituisce il volto della Chiesa che si riflette nelle immagini del pontefice venuto da Riese”.
Alle origini del libro, ha spiegato l’autore, c’è una lunga gestazione che parte dall’idea nel 2012 di organizzare a Treviso per il centenario di Pio X una mostra di opere a lui riferite (poi non realizzata per ragione di costi) ed è proseguita con la traslazione delle reliquie in Veneto, avvenuta nell’ottobre 2023 tra Riese, Padova e Venezia.
Dalle opere raccolte – ha spiegato mons. Bonora – emerge l’anima di un pastore di un pontefice solenne sì, ma prima di tutto umano. “Il volto del Papa dolce, tenero e a volte anche melanconico, i suoi occhi azzurri e penetranti, i lineamenti del viso, furono tutti aspetti che gli artisti, come il pittore veneziano Alessandro Milesi, riuscirono a veicolare nel cuore del popolo di Dio attraverso le loro opere. Dal volto del Papa si comprende la sua persona, la sua sensibilità spirituale e sociale, la sua pastorale, lo sforzo che egli pose in tutta la sua vita di ravvivare la fede della Chiesa e radunarla attorno a Cristo, quale instauratore di tutte le cose, immergendo la Chiesa in Cristo attraverso la Scrittura, il catechismo e la liturgia. La sua attenzione pastorale andò anche alle grandi emergenze sociali del suo tempo: basti pensare a quanto fece per gli orfani di Calabria e per i terremotati, mantenendo di tasca propria fino all’inserimento professionale 300 minori orfani; a quanto dichiarò in difesa degli indios dell’America; a quanto deprecò le mentalità dei potenti che con la guerra guidavano le sorti del mondo; il suo pianto allo scoppio della guerra, salutando i seminaristi che partivano per il fronte; a quanto fece per le scuole cattoliche; agli esborsi personali che riservò ai seminaristi di diverse parti d’Italia per mantenerli nello studio e nel vitto; perfino alle elemosine che dava per le messe ai preti bisognosi; alla difesa delle ragazze abbandonate e vittime di stupri, specie quando era a Venezia. Il suo volto dice tutto, esprime il pastore, l’uomo di carità, l’uomo di Dio che si era caricato della missione universale della Chiesa e della necessità di riportarla alle sue origini apostoliche”.
“Viva san Pio X e che Egli viva profondamente nel cuore della Chiesa di oggi!”, si legge nella prefazione al libro di Bonora firmata da papa Francesco, che confessa la sua personale devozione al papa veneto ne sottolinea l’attualità e la vitalità, rendendo ancora più esplicite le profonde e intime sintonie che legano i due pontificati.
Lunedì 1° luglio il volume “Omaggio a Pio X, ritratti coevi” avrà una seconda presentazione pubblica nella Scuola di San Rocco, di cui il patriarca Sarto è stato confratello.
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