Come funzionano le macchine che aspirano l’anidride carbonica

07 Febbraio 2022 06:00

Catturare le emissioni di gas serra aspirandole direttamente dall’atmosfera? Una soluzione proposta dalle nuove tecnologie in via di sviluppo, innovative ma ancora decisamente acerbe

La “cattura diretta dell’aria” è una tecnologia innovativa che in futuro potrebbe rappresentare una delle armi determinanti per combattere l’emissione di gas serra. La “cattura diretta dell’aria” si differenza dallo stoccaggio di anidride carbonica attualmente più diffuso perché non interviene su gas emessi da fabbriche o centrali elettriche ma direttamente sull’atmosfera.

Cattura solida o liquida

Attualmente sono due le tecnologie di questo tipo attive e funzionanti, quella liquida e quella solida. I sistemi di cattura “liquida” prevedono il passaggio dell’aria all’interno di soluzioni chimiche che rimuovono l’anidride carbonica. Questo sistema riesce poi a ripristinare i composti chimici all’interno del processo applicando calore ad alta temperatura, restituendo poi il resto dell’aria (ripulita) all’ambiente.

La tecnologia solida è invece più simile agli attuali impianti di cattura e stoccaggio: prevedono l’utilizzo di filtri assorbenti solidi che sono in grado di catturare l’anidride carbonica. La CO2 intrappolata viene successivamente liberata, scaldando i filtri e stoccando il gas serra.

Una opzione valida ma acerba

“La cattura diretta dell’aria è una delle poche opzioni disponibili per rimuovere la CO2 dall’atmosfera. La rimozione del carbonio sarà una chiave per la transizione verso un sistema energetico a zero emissioni dove la quantità di CO2 rilasciata nell’atmosfera è equivalente all’ammontare che viene rimosso”, scrive l’Agenzia internazionale dell’energia.

In Europa, Stati uniti e Canada ad oggi sono attivi soltanto diciannove impianti di cattura diretta del carbonio. La maggior parte di questi impianti è di dimensioni ridotte e quindi non può essere considerato sufficiente ad imprimere un reale cambiamento nella quantità di CO2 presente nell’atmosfera.

Questi diciannove impianti catturano poco più di 10mila tonnellate di CO2 all’anno, una quantità interessante in termini assoluti ma totalmente inadeguata al raggiungimento dell’azzeramento delle emissioni nette.

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