Le luci disegnano la mappa mondiale della povertà: l’Africa è al buio

11 Maggio 2022 14:00

Le immagini satellitari della Terra di notte disegnano la mappa della povertà: l’Africa è il continente più buio, dove tanti insediamenti urbani e rurali non hanno ancora accesso all’elettricità, seguita dall’Asia.
I dati arrivano da uno studio guidato dall’Istituto internazionale per l’analisi dei sistemi applicati di Laxenburg, in Austria, pubblicato sulla rivista Nature Communications, e dimostrano come i satelliti possano fornire un importante aiuto nel monitorare lo sviluppo economico e le politiche energetiche adottate dai Paesi, con l’obiettivo di combattere la povertà e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) fissati dalle Nazioni Unite.
I ricercatori guidati da Ian McCallum, combinando le immagini satellitari notturne con un indice di ricchezza delle famiglie calcolato dal programma Demographic and health surveys (Dhs), sono stati in grado di predire con un’accuratezza dell’87% lo sviluppo economico di 2,4 milioni di famiglie in 49 Paesi di Africa, Asia e Americhe, in base alla percentuale di insediamenti non illuminati.
È risultato che per il 19% di tutti i centri urbani del pianeta non si rileva emissione di luce artificiale: la maggioranza di questi si trova in Africa (39%) e in Asia (23%). Considerando invece solo le infrastrutture rurali non illuminate, le percentuali salgono al 65% per l’Africa ed al 40% per l’Asia.
“Mentre le ricerche precedenti si sono concentrate maggiormente sul rapporto tra aree illuminate e sviluppo economico, abbiamo scoperto che in realtà funziona anche il contrario e che le aree non illuminate sono un buon indicatore di povertà”, commenta Steffen Fritz, uno degli autori dello studio. “Identificando quelle aree – aggiunge – possiamo capire su quali luoghi concentrarci per migliorare l’accesso all’energia”.

In quasi tutti i Paesi, i risultati indicano una chiara associazione tra l’aumento delle percentuali di comunità non illuminate e la diminuzione dei livelli di benessere economico. Nell’Africa subsahariana, in particolare, le previsioni dicono che nel 2030 più di 300 milioni di persone vivranno ancora in condizioni di estrema povertà, a cui si aggiungeranno dagli 88 ai 115 milioni di persone a causa dell’impatto della pandemia da Covid.
Sorprendentemente, gli autori dello studio hanno individuato molte città al buio anche in Europa. Le ragioni di questo dato possono essere diverse: dal fatto che il passaggio dei satelliti sia avvenuto dopo la mezzanotte alle politiche di risparmio energetico messe in atto da cittadini, governi e aziende.
I ricercatori sottolineano che le agenzie governative, in genere, danno la priorità alle aree urbane, tuttavia lo sviluppo delle zone rurali aumenterebbe il benessere in modo significativo e avrebbe impatti anche in termini di reddito familiare, capacità di spesa, salute e istruzione. “Il metodo che abbiamo utilizzato potrebbe fornire l’opportunità per monitorare il benessere e il progresso fatto verso gli Sdg”, afferma Shonali Pachauri, un altro membro del gruppo di ricerca. “Inoltre, può essere utile per tenere sotto controllo il raggiungimento delle aree rurali remote più povere – conclude – come anche la gestione dell’illuminazione nel mondo sviluppato”.

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