Musk, Bezos, Zuckerberg&Co: nel 2022 i super ricchi hanno perso 1,4 miliardi di dollari

15 Giugno 2022 14:00

La galoppata dell’inflazione e gli aumenti dei tassi di interesse da parte delle maggiori banche centrali al mondo agitano i mercati azionari e pesano anche sulle tasche dei Paperoni mondiali.
Dall’inizio dell’anno, come rivelano i dati del Bloomberg Billionaires Index, i miliardari hanno perso complessivamente (sulla carta) 1.400 miliardi di dollari, di cui 206 miliardi solo lunedì.
Una cifra che equivale quasi al pil dell’intera Russia (1.483 miliardi nel 2020 secondo i dati della Banca Mondiale) e più di nove volte quello dell’Ucraina prima della guerra.
I maggiori cinque Paperoni al mondo hanno perso in tutto dall’inizio dell’anno 345 miliardi.
Il miliardario che più si è impoverito è il cinese-canadese fondatore di Binance, piattaforma di scambio tra criptovalute: Changpeng Zhao ha infatti perso 85,6 miliardi.
Il 2022 ha punito anche Elon Musk: il patron di Tesla ha bruciato 73,2 miliardi, più di quanto offerto per Twitter.
Non è andata meglio a Jeff Bezos di Amazon e Mark Zuckerberg di Meta-Facebook, più poveri rispettivamente di 65,3 e 64,4 miliardi. Il re del lusso Bernard Arnault ne ha persi invece 56,8.
Cifre da capogiro che si contrappongo a un 2021 dei record.
Secondo il Capgemini World Wealth Report, la corsa dei listini azionari ha fatto crescere lo scorso anno il numero degli ultra ricchi nel mondo dell’8%, di cui un +13% solo in Nord America e un più modesto +4,2% nell’Asia-Pacifico.
Il rapporto mostra come la pandemia e la risposta politica e monetaria al Covid hanno beneficiato le élite economiche e dove risiedono.
Gli Stati Uniti, il Giappone, la Cina e la Germania restano fra i paesi preferiti dai paperoni e ospitano infatti il 64% dei più miliardari al mondo.
Fra i Paperoni quelli più abbienti sono coloro che hanno realizzato i maggiori guadagni: chi ha potuto contare su beni investibili per 30 milioni o più ha visto crescere nel 2021 la propria ricchezza del 9,6% rispetto al 2020. C
hi invece ha potuto contare su solo 1-5 milioni ha sperimentato una crescita ben più contenuta e pari al 7,8%.
Capgemini nota inoltre come fra i nuovi miliardari molti sono giovani che hanno realizzato le fortune con startup e criptovalute.
Guadagni ora messi a rischio dalla fuga accelerata degli investitori dal Bitcoin e le sue sorelle, in caduta libera ormai da settimane.

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