Fonti sostenibili e infinite: l’indipendenza energetica passa da onde e correnti

05 Febbraio 2023 14:00

La furia di Poseidone, dio greco del mare chiamato Nettuno dai Romani, era quella più temuta dagli antichi. Oggi potrebbe illuminare un’intera città.
Onde, correnti e maree rappresentano un’infinita fonte di energia, sulla cui produzione si stanno concentrando attenzioni e investimenti.
Per spiegarne il motivo, basta un dato: secondo il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc), la produzione annuale potenziale a livello mondiale di energia dal mare è di 29.500 Terawattora. Si tratta di quasi dieci volte il consumo annuale di elettricità dell’Europa, pari a 3.000 TWh.
Sono ormai numerosi, tutti innovativi e tendenzialmente molto costosi, i metodi per ottenerla, come spiegato dal professor Michele Grassi, ricercatore e fondatore di 40 South Energy.
Energia maremotrice
L’energia maremotrice sfrutta le maree. L’elettricità si ottiene grazie a turbine idrauliche. La produzione richiede la realizzazione di impianti di grandi dimensioni, come dighe o bacini di accumulo. Il funzionamento è semplice nella fase di alta marea, l’apertura delle chiuse permette il riempimento del bacino, mentre, nella fase di bassa marea, il rilascio controllato dell’acqua in esso contenuta assicura l’erogazione di notevoli quantitativi di energia. L’elevato impatto ambientale e il costo elevato rappresentano dei seri svantaggi.
Energia dal gradiente termico oceanico
Per ricavare energia si sfrutta la differenza di temperatura tra le acque marine superficiali e le acque marine profonde. La produzione avviene attraverso un ciclo di vapore: con il calore delle acque superficiali viene fatto evaporare il liquido presente nell’impianto (ammoniaca o acqua), mentre le acque di profondità, aspirate dal fondo, fungono da sorgente fredda, che raffredda i vapori e li fa tornare allo stato liquido, chiudendo così il ciclo.
Energia delle correnti sottomarine
Tra tutte le forme di energia dal mare, quella dalle correnti sottomarine presenta le maggiori potenzialità nel medio-lungo termine. Il funzionamento è molto simile a quello delle pale eoliche. Possono essere utilizzate turbine ad asse verticale (per le correnti costanti) o ad asse orizzontale (per le correnti di marea).
Energia dal moto ondoso
L’energia proveniente dal moto ondoso è senza dubbio quella più sperimentata. Il moto ondoso, provocato dall’effetto del vento sulla superficie del mare, è caratterizzato da un’alta densità energetica. Rispetto all’energia mareomotrice, presenta il vantaggio di adottare soluzioni tecnologiche a basso impatto ambientale. Inoltre, ci sono alcune difficoltà non pienamente risolte legate soprattutto all’irregolarità tipica del moto ondoso, che in caso di eventi estremi potrebbe portare a danneggiamenti.
Gli investimenti in Italia
L’Italia è al primo posto tra i Paesi mediterranei e al secondo in tutta Europa, subito dopo il Regno Unito, per finanziamenti pubblici all’energia dal mare, cioè gli impianti che producono elettricità dal moto ondoso o dalle maree. Le aree del Mediterraneo con il più alto potenziale di energia dalle onde sono le coste occidentali della Sardegna e della Corsica, ma anche il Canale di Sicilia e le aree costiere di Algeria e Tunisia. L’energia dalle maree può essere estratta principalmente nello Stretto di Messina, dove la produzione di energia potrebbe arrivare a 125 GW/h l’anno – una quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di città come Messina. L’Italia si posizione come il paese più avanzato del bacino mediterraneo per ricerca e sviluppo di dispositivi: esistono siti di prova a Pantelleria, Reggio Calabria, Napoli e in Adriatico. A Marina di Pisa è stato installato da 40 South Energy il primo impianto che sfrutta il moto ondoso per produrre elettricità. L’impianto è collocato a 7 metri di profondità e dista 200 metri dalla costa, con una potenza di 50kW.

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