La nave-rigassificatore è a Piombino. Urso: “Nel 2023 indipendenti dalla Russia”

20 Marzo 2023 14:00

La Golar Tundra è in porto. La nave-rigassificatore è arrivata a Piombino nella notte e servirà a trasformare il gas naturale liquido proveniente dai nuovi accordi con l’Algeria, per poi immetterlo nelle pipeline che lo porteranno verso negli stoccaggi e, da lì, nelle case degli italiani.
Il passaggio è stato tutt’altro che semplice, perché da mesi si registrano tensioni con i territori, con la cittadinanza ma anche con le istituzioni locali, perché il Comune di Piombino si è sempre opposto all’arrivo, almeno senza compensazioni per la popolazione e la città.
Finora i ricorsi sono stati tutti respinti, dunque la nave Fsru – una delle due comperate da Snam, l’altra è a Ravenna – ora dovrà essere sistemata e messa in funzione entro la metà della primavera per garantire gli approvvigionamenti utili a mettere in sicurezza i prossimi inverni.
La Golar Tundra, stando a quanto dichiarato dal governo e dal ministro competente, Gilberto Pichetto Fratin, resterà in Italia per tre anni, “anche meno se ce ne sarà la possibilità”, ha sempre assicurato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. La soluzione fu individuata dall’esecutivo guidato da Mario Draghi, con la strategia d’urgenza messa in atto dall’ex ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, all’indomani dell’invasione russa in Ucraina che aveva creato problemi alle forniture di gas per il nostro Paese e l’intera Europa. Allargando gli accordi con quelli che all’epoca erano fornitori minori rispetto a Mosca, Draghi e Cingolani, assieme al ceo di Eni, Claudio Descalzi, riuscirono a invertire la rotta e a stilare un cronoprogramma che potrebbe portarci all’indipendenza dalle fonti fossili russe addirittura entro l’anno.
O almeno è quello che prospetta il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Che non vede “allarmi” sui prezzi del gas nel prossimo futuro: “Gli stoccaggi dell’anno scorso sono ancora sufficientemente pieni, perché l’inverno è stato mite”, ma in ogni caso “c’è l’accordo in Europa sul price cap”.
Bisogna “cambiare il paradigma della percezione dell’Italia. Dobbiamo andare avanti, coinvolgendo i territori e dare compensazioni territoriali”, dice invece il sottosegretario alle Infrastrutture e dei trasporti, Edoardo Rixi. “Ma dobbiamo pure essere indipendenti sotto il profilo energetico – spiega -. Ora i rigassificatori servono a soddisfare transitoriamente i bisogni energetici del Paese. In futuro mi auguro che ci sia un rilancio del nucleare di quarta generazione. Dobbiamo tornare a investire in energia pulita e in fonti che ci consentono di non dipendere dalla Geopolitica internazionale. Però abbiamo un ulteriore grande compito: Siamo L’unica nazione con una vocazione prettamente Mediterranea. Non ce l’ha la Francia, che è concentrata su Parigi, e non ce l’ha la Germania, che guarda al nord. A noi il compito di rimettere il Mediterraneo al centro d’Europa”.
La Golar Tundra, costata 350 milioni di dollari, circa 330 milioni di euro, può operare sia come metaniera per il trasporto del gas naturale liquefatto, sia come Fsru.
La nave, costruita nel 2015, ha una capacità di stoccaggio di circa 170mila metri cubi di gas naturale liquefatto e una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l’anno. “L’Italia deve dire grazie a Piombino e alla Toscana”, sostiene il presidente della Regione, Eugenio Giani, che ha seguito sul posto le operazioni di arrivo della nave. “Dobbiamo renderci autosufficienti dalla Russia per il gas e questa opera contribuirà in modo determinante con 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Adesso – conclude – avanti con le compensazioni per il territorio”.

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