Due maestosi cedri dell'Atlante pregio della piazza di Sarmato
Da un secolo davanti al castello, uno si illumina per le feste di Natale
Dea De Angelis
|3 settimane fa

Alcuni esemplari- © Libertà/Dea De Angelis
«Forse hanno 80 anni, forse qualche anno in più o in meno», racconta Andrea Vercelli, consigliere con delega all’ambiente del comune di Sarmato, nella Bassa Valtidone. «Certamente i due maestosi cedri dell’Atlante nella nostra piazza Roma, regalano prestigio all’area verde davanti allo storico e imponente castello del paese». «La nostra cittadina Maria Teresa Bongiorni, classe 1932, si ricorda di questi due alberi messi a dimora quando aveva dieci anni - continua Vercelli -. Difficile avere una datazione sicura, ma stando al suo ricordo avrebbero poco più di ottant’anni. In alcune fotografie storiche del ventennio fascista non sono ancora visibili, in altre degli anni Settanta, sì». «Sappiamo che le due piante, provengono o per meglio dire sono figlie di altri cedri piantati nel castello di Rivalta di proprietà, questo come il nostro, della famiglia Zanardi Landi. Forse non è un caso se sono stati messi proprio davanti all’accesso principale del castello di Sarmato, accesso protetto da un rivellino con due archi».

«Uno dei due cedri, quello più vicino alla piazza (in fotografia), ogni anno lo addobbiamo con le luminarie per le feste natalizie. L’accensione delle luminarie - prosegue il consigliere - avviene per tradizione l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata. Quattro anni fa l’amministrazione ha richiesto a professionisti un’indagine della sua stabilità, una perizia tecnica più approfondita rispetto alla semplice metodologia “VTA” (Visual Tree Assessment), una valutazione visiva delle porzioni epigee: colletto, tronco, chioma. Tra le valutazioni è stata misurata l’altezza ossia 20 metri, la circonferenza del fusto, 3 metri e si è fatta una stima dell’età: circa 60 o 70 anni».
«È un’area verde molto apprezzata dai cittadini che spesso vediamo seduti sulle panchine presenti sotto la folta chioma. Lo scorso anno vi abbiamo organizzato l’incontro pubblico sul progetto dell’impianto di biometano e - conclude Vercelli - parlando di questi due cedri con i miei colleghi, in riferimento a questa intervista, abbiamo valutato di fare in un futuro prossimo, domanda alla Regione per iscriverli al registro degli alberi monumentali regionali o, se possibile, anche nazionali». In effetti al di là dell’età di questi due cedri, la loro bellezza naturalistica insieme al contesto urbanistico in cui si trovano potrebbero essere due criteri validi per la loro “monumentalità”.
«È un’area verde molto apprezzata dai cittadini che spesso vediamo seduti sulle panchine presenti sotto la folta chioma. Lo scorso anno vi abbiamo organizzato l’incontro pubblico sul progetto dell’impianto di biometano e - conclude Vercelli - parlando di questi due cedri con i miei colleghi, in riferimento a questa intervista, abbiamo valutato di fare in un futuro prossimo, domanda alla Regione per iscriverli al registro degli alberi monumentali regionali o, se possibile, anche nazionali». In effetti al di là dell’età di questi due cedri, la loro bellezza naturalistica insieme al contesto urbanistico in cui si trovano potrebbero essere due criteri validi per la loro “monumentalità”.

