Raccolte firme contro le pale eoliche a Morfasso e Ferriere

Il Comitato Tutela Paesaggio di Piacenza: «Speculazione che porterebbe solo guadagno per pochi e danni alla collettività»

Nadia Plucani
|2 ore fa
Pale eoliche
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Raccolte firme e contributi tecnici, campagna informative, iniziative che il Comitato Tutela Paesaggio di Piacenza intende avviare per contrastare il progetto di realizzazione di un parco eolico nei comuni di Morfasso e Ferriere. Il Comitato Tutela Paesaggio si è costituito negli anni 2010 in collaborazione con Legambiente, WWF, Lipu, Italia nostra, Rete Resistenza sui crinali, Asoer e FAI per fronteggiare il boom di progetti di «parchi» eolici sull'Appennino. Il suo appello è quello di mettere insieme le forze, quindi, per opporsi in modo concreto ai nuovi progetti.
»Stentavamo a credere che ci fosse ancora qualcuno intenzionato a riproporre un progetto di eolico industriale sul nostro Appennino – afferma Fabrizio Binelli per il Comitato Tutela Paesaggio -, che ci fosse dunque una società che fosse ancora interessata, con piglio serio e concreto, a proporre 7 pale eoliche di 230 mt di altezza e potenza 4,5 megawatt sulle nostre montagne, nella zona del monte Crociglia, in Alta Valdaveto. Non ci eravamo ancora ripresi dallo stupore, che ecco spuntare sul sito del Ministero dell'Ambiente un'altra proposta di ben 72 torri eoliche nella zona Morfasso fra Parma e l'alta Val d'Arda. Virtuose iniziative di «green economy» ai fini del raggiungimento degli obiettivi prefissati all'interno di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile? Un passo importante, un futuro fiore all'occhiello delle amministrazioni locali e dello Stato italiano perché «produrremmo» più di 350 megawatt di green energy? Siamo convinti che installare aerogeneratori sui nostri crinali non sia un metodo efficiente e fruttuoso per produrre energia vista la già comprovata mancanza di vento sufficiente a rendere veramente produttive le torri. Siamo dunque contrari a queste forme di speculazione che porterebbe solo guadagno per pochi e danni alla collettività».