«Il mio decennio con gli Wings e Paul McCartney, genio assoluto, vero signore e grande imprenditore»
In occasione dell'uscita di una raccolta e di un libro supervisionati dal musicista, una ex collaboratrice racconta in esclusiva a "Libertà"

Eleonora Bagarotti
|2 giorni fa

Paul McCartney in tour con gli Wings negli Stati Uniti (1975-1976)
La chiameremo Joan, ed è un nome che si avvicina molto al suo. Lei esiste, ma non vuol apparire ufficialmente poiché lavora «ancora nel campo del marketing dell’industria musicale inglese, dove la privacy è una delle richieste». Edel resto, ciò di cui si parla è ormai “datato”, anche se torna in auge con una raccolta definitiva e un libro dedicato (vedi articolo sotto). Joan inizia a parlare del periodo in cui lavorò per Paul McCartney proprio durante il decennio in cui l’ex Beatle registrava dischi e girava il mondo con gli Wings, la sua nuova band dopo i Beatles.

Ancora oggi escono una raccolta e un libro sugli Wings. Meritatamente, ma dopo i Beatles... chi l’avrebbe detto?
«Bé, sarebbe stato difficile immaginare un mondo che, anche dopo i Beatles, smettesse di interessarsi a Paul McCartney, il genio della musica leggera. Però in effetti, quando uscì RAM (un album del 1971 registrato solo da Paul e dalla moglie Linda, che anticipò la nascita degli Wings e che oggi è stato decisamente rivalutato, ndr), l’accoglienza fu negativa. Lo sfondo era la querelle legale con gli altri ex Beatle e, com’è noto, John Lennon pensò che alcune frasi dei brani fossero rivolte a lui. Ricambiò Paul con “How do you sleep?”, un brano durissimo dell’album Imagine. Ricordo che RAM uscì in primavera, Imagine fu la secca risposta di fine estate. Paul non ne parlò mai, ma si capiva che ci rimase male».
«Bé, sarebbe stato difficile immaginare un mondo che, anche dopo i Beatles, smettesse di interessarsi a Paul McCartney, il genio della musica leggera. Però in effetti, quando uscì RAM (un album del 1971 registrato solo da Paul e dalla moglie Linda, che anticipò la nascita degli Wings e che oggi è stato decisamente rivalutato, ndr), l’accoglienza fu negativa. Lo sfondo era la querelle legale con gli altri ex Beatle e, com’è noto, John Lennon pensò che alcune frasi dei brani fossero rivolte a lui. Ricambiò Paul con “How do you sleep?”, un brano durissimo dell’album Imagine. Ricordo che RAM uscì in primavera, Imagine fu la secca risposta di fine estate. Paul non ne parlò mai, ma si capiva che ci rimase male».
Quando iniziò a lavorare per McCartney?
«Dopo la laurea in Economia, che presi a Londra, feci diverse esperienze finché non fui assunta da un’importante azienda che si occupava di produzioni discografiche e promozione tournée. Al mio staff toccarono gli Wings».
«Dopo la laurea in Economia, che presi a Londra, feci diverse esperienze finché non fui assunta da un’importante azienda che si occupava di produzioni discografiche e promozione tournée. Al mio staff toccarono gli Wings».
Come fu il suo primo incontro con Paul?
«L’incontro con McCartney avvenne nel 1971, proprio nel periodo in cui stava per uscire RAM. Fu un incontro di gruppo, molto formale. Si tenne nella vecchia sede della MPL, la sua casa di produzione, tuttora attiva. Ricordo una certa emozione poiché, pur non essendo una fan scalmanata, avevo apprezzato i Beatles durante la mia adolescenza. Però David Bowie era il mio idolo assoluto».
«L’incontro con McCartney avvenne nel 1971, proprio nel periodo in cui stava per uscire RAM. Fu un incontro di gruppo, molto formale. Si tenne nella vecchia sede della MPL, la sua casa di produzione, tuttora attiva. Ricordo una certa emozione poiché, pur non essendo una fan scalmanata, avevo apprezzato i Beatles durante la mia adolescenza. Però David Bowie era il mio idolo assoluto».
Poi cosa accadde?
«Gli Wings ebbero i loro primi grandi successi, più tardi iniziarono un tour americano e il nostro lavoro fu focalizzato sui guadagni e sulle spese band».
«Gli Wings ebbero i loro primi grandi successi, più tardi iniziarono un tour americano e il nostro lavoro fu focalizzato sui guadagni e sulle spese band».

Seguì gli Wings in tournée?
«Io no, andai solo a qualche concerto. Lo fece un collega e fu un’esperienza molto forte, non semplice. Non credo fosse colpa di McCartney, che girava con moglie e figli ed era un professionista serio. Piuttosto, tra i musicisti a quel tempo giravano sostanze stupefacenti - e non mi riferisco certo al fumo... Jimmy McCulloch, che suonava negli Wings e aveva un enorme talento, purtroppo morì di overdose a soli 26 anni... fu uno shock per tutti».
«Io no, andai solo a qualche concerto. Lo fece un collega e fu un’esperienza molto forte, non semplice. Non credo fosse colpa di McCartney, che girava con moglie e figli ed era un professionista serio. Piuttosto, tra i musicisti a quel tempo giravano sostanze stupefacenti - e non mi riferisco certo al fumo... Jimmy McCulloch, che suonava negli Wings e aveva un enorme talento, purtroppo morì di overdose a soli 26 anni... fu uno shock per tutti».
Se dovesse definire Paul, a livello artistico e più personale, quali aggettivi userebbe?
«Professionista, gentile, innamorato della moglie, legatissimo ai figli. Una volta, però, vidi lui e Linda litigare. Lei era simpatica, ma aveva un carattere tosto e gli teneva testa. Arrivai all’MPL mentre loro stavano uscendo e urlavano entrambi. Mentre arrivarono alla macchina, una fan cercò di avvicinarsi e Paul le disse di farsi i fatti suoi. Quella fu l’unica volta che lo vidi allontanare qualcuno in modo duro. Del resto, pensai: “Se vedi che due litigano, perché ti intrometti?”. Mi rincuorò inoltre l’idea che anche una coppia inseparabile avesse le sue scaramucce. Sentii dire che avevano anche qualche problema con la figlia maggiore. Insomma... in fondo, erano umani!».
«Professionista, gentile, innamorato della moglie, legatissimo ai figli. Una volta, però, vidi lui e Linda litigare. Lei era simpatica, ma aveva un carattere tosto e gli teneva testa. Arrivai all’MPL mentre loro stavano uscendo e urlavano entrambi. Mentre arrivarono alla macchina, una fan cercò di avvicinarsi e Paul le disse di farsi i fatti suoi. Quella fu l’unica volta che lo vidi allontanare qualcuno in modo duro. Del resto, pensai: “Se vedi che due litigano, perché ti intrometti?”. Mi rincuorò inoltre l’idea che anche una coppia inseparabile avesse le sue scaramucce. Sentii dire che avevano anche qualche problema con la figlia maggiore. Insomma... in fondo, erano umani!».
Ha più visto McCartney?
«Non ho più lavorato per lui, dopo la parentesi Wings mi sono occupata d’altro. Mi è capitato di vederlo e di fargli le condoglianze quando morì Linda. Quello fu un momento terribile, mi pare che oggi sia più sereno e ne sono lieta. Per me resta una bella persona e - vorrei sottolinearlo - anche un grande imprenditore, che ha dato lavoro a tantissime persone pagandole generosamente e trattandole con gentilezza e gratitudine. Ricordo i regali di Natali per i figli di tutti...».
«Non ho più lavorato per lui, dopo la parentesi Wings mi sono occupata d’altro. Mi è capitato di vederlo e di fargli le condoglianze quando morì Linda. Quello fu un momento terribile, mi pare che oggi sia più sereno e ne sono lieta. Per me resta una bella persona e - vorrei sottolinearlo - anche un grande imprenditore, che ha dato lavoro a tantissime persone pagandole generosamente e trattandole con gentilezza e gratitudine. Ricordo i regali di Natali per i figli di tutti...».


