Julia Baird: «Vi racconto il mio caro fratello John»

Intervista alla sorella di Lennon, ucciso l'8 dicembre di 45 anni fa

Eleonora Bagarotti
Eleonora Bagarotti
|1 giorno fa
Julia Baird accanto ad alcune fotografie del fratello John
Julia Baird accanto ad alcune fotografie del fratello John
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Julia Baird ha una certa somiglianza con John Lennon, suo fratello. «Una volta si diceva “fratellastro”, che assurdità... avevamo padri diversi, ma io e mia sorella abbiamo sempre pensato a John come un fratello». Baird - che di recente è stata ospite di Rolando Giambelli, presidente dei Beatlesiani D’Italia Associati, che l’ha spesso invitata in Italia - ha 78 anni, vive a Liverpool, è sposata, ha tre figli, insegna ed è nota per i libri in cui ricorda il fratello, in particolare l’infanzia. «Ma non solo quella».
Julia, ci dica di più...
«John venne a salutare tutta la famiglia nel 1980, prima di morire. A Liverpool, andò a trovare mamma al cimitero e trascorse del tempo con noi. Gli piaceva l’idea che conoscessimo Sean, che allora aveva 4 anni e mezzo. Quello è stato il nostro ultimo incontro... nessuno di noi avrebbe potuto immaginarlo. E ho un rammarico: essere stata tanto lontana da mio fratello. Quando lui e Yoko si trasferirono a New York, ed anche prima, gli incontri erano inesistenti».
Julia accanto alla statua di suo fratello
Julia accanto alla statua di suo fratello
John si ritirò alcuni anni dalla vita sociale e musicale per fare il padre.
«Lo so. Di sicuro, volle compensare la distanza con Julian, che era piccolo durante le Beatlemania. Vidi John soffrire per non essere stato un padre all’altezza perché lui stesso, come figlio, aveva sofferto la distanza del padre. Ma avrebbe voluto».
E torniamo all’essenza del suo libro, “Imagine This”, che ha ispirato il film “Nowhere Boy”: l'infanzia.
«L’esigenza di chiarire alcuni aspetti della nostra infanzia è stato il motivo che mi ha spinto a scrivere. Era il 1985 e, con i miei figli, guardavamo in tv un omaggio in memoria di John. Per l’ennesima volta - dato che tutti hanno scritto e parlato dei Beatles e di mio fratello - ho sentito cose non vere. E ho capito che era il momento di dire la verità».
John bambino con la madre Julia
John bambino con la madre Julia
In particolare, su vostra madre.
«Soprattutto su mia madre, ma anche su mio padre e sul padre di John. Mamma visse un momento di fragilità. Era rimasta incinta di Alfred. All’epoca si poteva fare solo una cosa: sposarsi. Ma lui partì, era un marinaio, lei rimase sola. Erano giovani e la storia naufragò. Però zia Mimi (che crebbe Lennon, ndr) colse l’occasione per “prendersi” John, non avendo avuto figli suoi. Non mi fraintenda: Mimi adorava John, e anche lo zio George, suo marito. Ma contribuì ad allontanarlo da mamma e da noi. Non è assolutamente vero che mio padre non lo voleva in casa. Era John che preferiva stare dalla zia, forse si sentiva “diverso” anche perché noi eravamo piccole e lui era già un “bullo”».
Ma amava moltissimo sua madre...
«Sì, ed era ricambiato, le assicuro. Mamma adorava John e fu lei a incoraggiarlo a suonare. Era una grande fan del primo gruppo, io ero piccola ma ricordo quando suonavano in casa. C’era un via vai continuo... e Paul McCartney, per trovare l’acustica migliore, suonava con John in bagno. Una volta, per farlo uscire, papà prese a pugni la porta».
La copertina del libro "Imagine this"
La copertina del libro "Imagine this"
Sua madre Julia avrebbe amato i Beatles?
«Oh, li avrebbe adorati... Tutti adoravamo John e i suoi amici, già prima che diventassero ciò che tutti conosciamo. John era speciale. Ci manca ancora moltissimo. Emanca al mondo ».
Cosa gli direbbe oggi, se potesse?
«Lo abbraccerei e lo porterei a visitare l’Istituto per ragazzi fragili che abbiamo aperto a Strawberry Fields. Gli piacerebbe moltissimo».
John Lennon a New York
John Lennon a New York