Natale rosso sangue, tutta colpa dei Gremlins. E ora tenetevi stretti: arriva il terzo capitolo

Geniale mix di umorismo macabro e spirito delle feste nel cult diretto da Joe Dante. Sequel pronto nel 2027

Massimo Cavozzi
|6 ore fa
"Gremlins" ha cambiato per sempre il modo di intendere la commedia horror
"Gremlins" ha cambiato per sempre il modo di intendere la commedia horror
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Quarantuno anni fa, esattamente il 16 novembre 1984, il mondo scopriva che a Natale non bastava stare attenti ai regali sbagliati: bisognava anche ricordarsi di non bagnare il Mogwai.
Quest’ultimo viene presentato come un essere raro, quasi mitologico, acquistato in un negozio orientale colmo di mistero, una sorta di animale fatato, dall’aspetto tenero e innocente, dotato però di una natura duplice. Mogwai nella tradizione folkloristica cantonese, rimanda a “spirito maligno” o “demone”, un dettaglio che il regista Joe Dante e lo sceneggiatore Chris Columbus hanno sfruttato per giocare sul contrasto tra la sua apparente dolcezza e il caos che può scatenare. Gizmo, il Mogwai che il protagonista Billy riceve in regalo è l’eccezione alla regola: docile, sensibile, quasi umano nel suo modo di comunicare. Ma la stessa specie, se esposta alle condizioni sbagliate, può trasformarsi in qualcosa di imprevedibile, infatti l’acqua lo fa moltiplicare, mentre il cibo dopo mezzanotte innesca la metamorfosi che porta alla nascita dei Gremlins, la versione più oscura e distruttiva della sua stessa essenza. È proprio questa dualità — creatura angelica e demone potenziale — a rendere il Mogwai una delle invenzioni più originali e durature del cinema degli anni ’80.
Così nasceva Gremlins, il film che avrebbe cambiato per sempre il modo di intendere la commedia horror, trasformando un tenero batuffolo di pelliccia, Gizmo, in un’icona pop e i suoi inquietanti “fratelli” in una minaccia esilarante e incontrollabile. Quattro decenni dopo, la saga creata da Joe Dante non ha perso il suo fascino, anzi è pronta a tornare sul grande schermo con un terzo capitolo, ufficialmente in lavorazione. Il primo Gremlins, diretto da Dante e scritto da Chris Columbus, fu prodotto da Steven Spielberg, che intravide in quella storia un perfetto equilibrio tra umorismo, horror e spirito natalizio. Protagonisti erano Zach Galligan, nei panni del giovane Billy Peltzer e Phoebe Cates, la più razionale Kate. Attorno a loro, un cast di caratteristi che divennero parte integrante dell’immaginario del film, mentre sul fronte sonoro l’inconfondibile colonna sonora di Jerry Goldsmith contribuiva a trasformare la favola nera in un cult internazionale. La forza del film risiedeva anche negli effetti speciali: i pupazzi ideati e animati da Chris Walas resero i Gremlins incredibilmente espressivi, capaci di passare in un istante dal comico al disturbante.
Il successo clamoroso spinse Dante a dirigere, nel 1990, Gremlins 2 – La nuova stirpe, un sequel folle, quasi una satira della cultura pop e dei cliché hollywoodiani, costruito su un’ironia meta-cinematografica allora rara. Molti fan scoprirono solo in seguito che l’intento di Dante era proprio sovvertire ogni aspettativa, giocando con i limiti del genere e portando all’estremo la creatività degli effetti speciali. Anche alcune curiosità sui due film, spesso tramandate come leggende metropolitane, contribuiscono a mantenerne vivo il mito: ad esempio, la prima bozza della sceneggiatura di Columbus era molto più cupa, con scene che avrebbero reso il film un horror vero e proprio. Fu Spielberg a suggerire toni più leggeri, convinto che la forza della storia stesse nella sua natura fiabesca e nel contrasto tra innocenza e caos. Un altro aneddoto riguarda Zach Galligan, scelto da Dante dopo un provino in cui mostrò una spontaneità disarmante e una chimica immediata con Phoebe Cates; il regista raccontò più volte che quel dettaglio fu decisivo per dare credibilità alla coppia sullo schermo.
Oggi la saga è tornata di grande attualità grazie all’annuncio di Gremlins 3, il cui arrivo è previsto per il 2027 e a sorpresa il progetto vedrà Chris Columbus non solo coinvolto nella sceneggiatura, ma anche alla regia, in quello che appare come un ritorno alle origini. Spielberg sarà ancora una volta produttore esecutivo, quasi a chiudere un cerchio iniziato quarant’anni fa e l’intenzione dichiarata è quella di recuperare lo spirito dei primi due film. Le prime indiscrezioni parlano di una storia più intimista, con Gizmo al centro di una riflessione sul rapporto tra l’essere umano e ciò che non può controllare, un tema che la saga ha sempre sfiorato ma mai affrontato direttamente.
Il ritorno dei Gremlins, in fondo, non è solo un’operazione nostalgia: è la prova che certi miti cinematografici resistono al passare del tempo perché sanno parlare a ogni generazione. Gizmo rimane una delle creature più adorabili mai apparse al cinema, mentre i Gremlins incarnano quella parte ribelle e un po’ infantile che ognuno riconosce dentro di sé. A quarant’anni dalla loro prima incursione nelle sale, tornano per ricordarci che il caos può essere irresistibile, purché si rispettino — almeno qualche volta — le famose tre regole (non esporlo alla luce forte, non bagnarlo mai, non dargli da mangiare dopo mezzanotte).