Netflix punta Warner Bros. HBO Max arriva in Italia

Lo streaming va verso una nuova era

Fabrizia Malgieri
|1 giorno fa
Netflix ha annunciato di voler acquistare gli studi di Warner Bros.- © Libertà/Fabrizia Malgieri
Netflix ha annunciato di voler acquistare gli studi di Warner Bros.- © Libertà/Fabrizia Malgieri
3 MIN DI LETTURA
L’attuale panorama delle piattaforme streaming si prepara ad assistere ad una delle più importanti rivoluzioni mai viste fino ad oggi, riscrivendo in modo significativo quella che è la storia delle tv over-the-top più popolari del momento. È notizia di pochi giorni fa, infatti, che la statunitense Netflix ha annunciato le sue intenzioni di acquistare gli studi cinematografici e televisivi di Warner Bros. Discovery, inclusi gli asset di produzione e la piattaforma HBO Max, per un valore complessivo di circa 82,7 miliardi di dollari. Questa mossa rappresenta una delle acquisizioni più importanti nella storia dell’intrattenimento, portando nelle mani di Netflix un catalogo di contenuti tra i più preziosi di Hollywood: da “Harry Potter” a “Game of Thrones”, dai franchise DC fino alle ambitissime produzioni HBO – da sempre considerate le “acerrime nemiche” delle serie TV a marchio Netflix.
Il Trono di Spade
Il Trono di Spade
Le intenzioni della compagnia, capitanata da Ted Sarandos e Greg Peters, è quella di giungere ad una fusione che dovrebbe completarsi entro il 2026, dopo lo scorporo delle reti via cavo in una società indipendente. Una situazione, quella mutuata tra Netflix e Warner, non tanto dissimile da quella che ha interessato qualche anno fa, ad esempio, il settore videoludico, quando Microsoft – nel gennaio 2022 – annunciò l’acquisizione, per circa 69 miliardi di dollari, di Activision/Blizzard (due dei brand più importanti dell’industria videoludica, in quanto detentrici di proprietà intellettuali altamente redditizie e popolari come “Call of Duty” e “World of Warcraft”). La mossa, poi finalizzata ufficialmente nell’ottobre 2023, rese di fatto Activision/Blizzard una sussidiaria interamente controllata da Microsoft, con l’obiettivo di rafforzare l’offerta di giochi di quest’ultima, specialmente per il servizio Xbox Game Pass. Una strategia che, di fatto, ha permesso all’azienda di Redmond di controllare alcuni tra i marchi più famosi dell’industria videoludica, andando a sottrarli alle altre concorrenti, generando una sorta di “monopolio” su determinate proprietà intellettuali – anche se, in realtà, la mossa (astuta) di Microsoft è stata quella di rendere buona parte dei prodotti Activision/Blizzard “multi-piattaforma”, e dunque disponibili su tutte le piattaforme di gioco, anche quelle prodotte da competitor come Sony o Nintendo. Pare che Netflix stia tentando una strada analoga dimostrando interesse nell’acquisizione di Warner Bros. Discovery, con un’offerta sul piatto piuttosto gustosa – che tuttavia, non sembra aver scoraggiato la concorrenza. Infatti, seppur aziende come Comcast abbiano abbandonato la corsa, Paramount Skydance avrebbe rilanciato successivamente con una offerta più alta (si vocifera di una proposta in contanti rivolta direttamente agli azionisti di Warner Bros Discovery), cercando di acquistare l’intero gruppo (inclusi anche i canali TV come CNN e TNT).
Succession
Succession
Come è facile aspettarsi, la notizia non ha mancato di suscitare polemiche sulla possibilità di questo accordo: diverse personalità politiche, ad esempio, hanno definito l’accordo “un incubo antitrust”, sostenendo che può ridurre la concorrenza e concentrare troppo potere in poche grandi aziende. In parallelo, sono state avviate anche class action da parte di utenti preoccupati per prezzi più alti e minor varietà di servizi che questa possibile acquisizione porterà con sé. Già, perché il problema più grande si riverserà principalmente sugli utenti: il rischio, come dicevamo, è che questi ultimi possano trovarsi ad affrontare una maggiore frammentazione dei cataloghi e la necessità di dover sottoscrivere molteplici abbonamenti per poter fruire dei diversi prodotti di intrattenimento; a questo, ovviamente, si affianca anche il rischio che i prezzi globali degli abbonamenti stessi possano subire pressioni verso l’alto. In sintesi, L’accordo tra Netflix e Warner Bros – nel caso venisse finalizzato – è destinato a ridefinire gli equilibri dello streaming mondiale, creando un nuovo polo di grandissima potenza mediatica. Al tema della possibile acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix (che attualmente resta in stand-by per le motivazioni di cui sopra) si affianca l’annuncio dell’arrivo in Italia di una nuova piattaforma, HBO Max, a partire dal prossimo anno. Se siete appassionati di serie televisive, saprete che tutti i prodotti targati HBO (“The Last of Us”, “Succession”, “White Lotus”, “Euphoria”, e così via) sono attualmente trasmessi in Italia da Sky sul canale Sky Atlantic e su Now on demand. Con l’avvento di HBO Max, la distribuzione diretta dei contenuti cambierà in quanto alcuni titoli disponibili solo tramite altri servizi (come Sky e Now, appunto) potrebbero migrare su HBO Max; inoltre, partner locali potrebbero dover rinegoziare accordi per mantenere contenuti o inserirli come add-on. Se da un lato per gli utenti questo può significare più semplicità nell’accedere ai cataloghi principali, anche in questo caso il rovescio della medaglia è un’ulteriore frammentazione dei contenuti, che obbliga l’utenza ad avere più abbonamenti per coprire tutto ciò che si vuole vedere. Una cosa è certa: l’ingresso di HBO Max intensificherà la “guerra dello streaming” in Italia, offrendo maggiori produzioni originali di alto profilo direttamente sul mercato italiano; spingerà i principali player (Netflix, Prime Video, Disney+) a rafforzare cataloghi con contenuti esclusivi. Infine, la competizione sui diritti sportivi, eventi in diretta e produzioni locali: HBO Max, infatti, prevede l’aggiunta di eventi, come ad esempio le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina e altre competizioni sportive, un terreno finora poco presidiato da streaming globali. In questo scenario in rapida evoluzione, appare evidente come il mercato dello streaming stia attraversando una fase di profonda trasformazione, segnata da fusioni colossali, nuove piattaforme e una competizione sempre più serrata. L’eventuale acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix, così come l’arrivo di HBO Max in Italia, non rappresentano semplicemente mosse commerciali, ma veri e propri scossoni strutturali che ridisegneranno il modo in cui fruiamo i contenuti audiovisivi. Se da un lato queste strategie promettono una maggiore ricchezza di cataloghi e nuove opportunità creative, dall’altro introducono interrogativi cruciali sul futuro dell’accessibilità, dei costi e della pluralità dell’offerta. Il prossimo biennio sarà dunque decisivo: tra battaglie antitrust, rinegoziazioni dei diritti e un progressivo irrigidimento competitivo, saranno gli utenti a determinare – attraverso le loro scelte – quale direzione prenderà l’intero ecosistema dell’intrattenimento digitale. Una cosa è sicura: la “guerra dello streaming” è appena iniziata, e i suoi effetti accompagneranno il pubblico ancora a lungo.
Harry Potter
Harry Potter