Green pass rafforzato per gli sport di squadra: “Bloccato il 10% dei giovani piacentini”

02 Febbraio 2022 03:11

Già dallo scorso  10 gennaio il mondo dello sport è stato coinvolto tra quei settori attenzionati dalle normative anti-contagio predisposte dal governo. Da ieri, primo febbraio, le disposizioni sono state intensificate e per accedere agli eventi sportivi e per praticare sport di contatto e di squadra è necessario essere in possesso del Green pass rafforzato.

L’accesso agli eventi e alle competizioni sportive, infatti, è consentito esclusivamente ai soggetti muniti della certificazione verde rafforzata (valida per chi è stato vaccinato oppure per chi è guarito dall’infezione da Covid). Anche per entrare in palestra, in piscina, o presso centri benessere, centri culturali, centri sociali e ricreativi è obbligatorio mostrare il Green pass rafforzato. Lo stesso obbligo vale per tutte le altre attività sportive di squadra, sia all’aperto che al chiuso. La normativa interessa quindi tutti i campionati e le categorie di sport di squadra e di contatto come il calcio e il rugby. La certificazione verde, naturalmente, è prevista anche per l’accesso a spogliatoi e docce (esenti gli accompagnatori delle persone non autosufficienti).

Allo stesso tempo, la norma anti-contagio prevede l’obbligatorietà da parte dei titolari e dei gestori degli impianti sportivi di verificare che l’accesso ai servizi e alle attività avvenga nel rispetto delle disposizioni previste, controllando i Green Pass e il corretto utilizzo delle mascherine.

Esenti dall’obbligo i soggetti e gli appassionati di sport con età inferiore ai 12 anni, ma cos’ha comportato l’applicazione della norma sulla fascia dei più giovani in età scolare dai 13 ai 19 anni? Il delegato provinciale del Coni Robert Gionelli spiega che “abbiamo raccolto già diverse lamentale da parte dei rappresentanti delle società sportive”. Chi ha più di 12 anni e non ha il green pass rafforzato può intraprendere solo attività sportive all’aperto che non prevedano contatto, quindi sport come calcio, rugby, ma anche lo scherma non potranno essere praticati da chi per vari motivi non ha il Green pass.

“La tutela della salute naturalmente è l’aspetto più importante – precisa Gionelli – ma pensiamo che certe scelte rischino di creare discriminazioni trai ragazzi ed è un vero peccato. Lo sport è un valore aggiunto nella crescita dei giovani”.

Lo stato di emergenza è prorogato al 31 marzo, già in questi giorni le nuove diposizioni hanno prodotto un effetto negativo sulla partecipazione all’attività sportiva,

“Tra il 12 e il 13% dei tesserati nelle società di calcio piacentine non può e non potrà continuare a giocare e divertirsi con i propri compagni per mancanza del green pass – ha affermato Gionelli – scende di poco la percentuale di bloccati nelle altre attività: per fare un esempio, su circa 150 tesserati, una quindicina di ragazzi non possono fare attività nella scuola di scherma Pettorelli”. Robert Gionelli spiega, inoltre, che “la media calcolata tra le diverse società e ambiti sportivi locali riporta la percentuale di assenti tra l’8 e il 10%”.

Il responsabile del Coni piacentino, per il futuro si augura “innanzitutto che la normativa venga rivista per non escludere nessuno dall’attività sportiva” e, inoltre “di ritornare presto alla normalità, perché c’è voglia e bisogno di sport: strumento indispensabile per ripartire”.

 

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