PiacenZunno al 91’, fermato il Padova: 1-1 tra gioia, proteste e nervosismo

31 Ottobre 2022 22:10

Fotoservizio Claudio Cavalli

Un punto strappato con il cuore. Quello del Piacenza pulsa e sembra essere primo ingrediente che mister Scazzola ha trovato nella dispensa biancorossa in queste prime settimane post Scalise. Dopo l’1-1 strappato al Padova in rimonta, la sola cosa parsa evidente è che la squadra è in grado di reggere a limiti tecnici evidenti. Anche al cospetto di formazioni che contano su uomini di esperienza e dotati di quella cinica tecnica da serie C. Vedi Ceravolo, sicario di una difesa che Cosenza guida con grande garra, ma scarsa saggezza nei momenti caldi. La storia del posticipo dell’undicesima giornata a caccia di gloria, per il Piacenza si apre con un avvio più che incoraggiante, ma non supportato da gol e nemmeno da equilibrio. Sin da subito, entrambe le rivali trovano con facilità la strada verso i pali, segnale di terzetti arretrati votati più all’arretramento che all’attacco degli spazi. Il Padova ne approfitta proprio con Ceravolo: triangolo in rapidità a tagliar fuori Cosenza ed è stadio gelato da colui che a Padova chiamano la “belva”. Cenerentola non si scompone e prova a rimettere tutto in sesto. Non è serata di cecchini, bensì di spari a salve. Gonzi a sinistra si innesca come ai bei tempi, Cesarini e Morra si cercano con spasmodica frequenza. Tutti falliscono sul più bello, ma il clamoroso errore del capitano da due passi ha significato disperazione. La maschera di Calimero proprio non cade, ci si appella, a torto, alle decisioni arbitrali (Matteassi sarà poi espulso dalla panchina) che la combineranno grossa, ma nel finale.

0-1 da spiegare all’intervallo ma soprattutto Scazzola chiamato a ricaricare i suoi dopo 45’ di errori sotto porta, tanti cartellini gialli e soprattutto un gol sul groppone. Il pari ci starebbe eccome, ma il Padova riesce a sporcare le iniziative biancorosse che si fanno sempre più faticose con il trascorre dei minuti. Cesarini, sempre lui, cerca un teatrale calcio di rigore, anziché puntare dritto la porta di Donnarumma: corretto lasciare correre, imperdonabile “il mago” alla ricerca di una bacchetta che non si trova. Il Padova ora avverte il profumo: tre punti e secondo posto a un passo. Il giallo finale porta la firma di arbitro e assistente: il pallone scaricato da De Marchi dal limite dell’area piccola è intercettato da Tintori. Aldilà della linea di porta. Così sembra. Scazzola allora ci prova: dentro Lamesta e poi Zunno. Mosse tardive? E chi lo sa, il mister però si è lasciato andare a una grande esultanza, al 91’, sulla elettrica combinazione dei due neo entrati, con l’ex Fiorenzuola a segno per la seconda volta in campionato . Un “mucchio” generale che può segnare la svolta sul piano della compattezza morale. C’è vita sul pianeta Piace, a Mantova domenica prossima deve partire la missione-sopravvivenza.

PIACENZA- PADOVA 1-1

MARCATORI: Ceravolo (PA) al 10’ p.t.; Zunno (PI) al 46’ s.t.

PIACENZA (3-5-2): Tintori 6; Nava 5,5, Cosenza 5,5 (dal 27’ s.t. Rizza 5), Masetti 6; Frosinini 6 (dal 27’ s.t. Lamesta 6,5), Munari 6, Suljic 6, Persia 6 (dal 35’ p.t. Palazzolo 5,5), Gonzi 6,5 (dal 36’ s.t. Zunno 7); Cesarini 5,5, Morra 6 (dal 27’ s.t. Rossetti s.v.). (Rinaldi, Vivenzio, Giacchino, Pezzola, Nelli, Vianni, Conti, Capoferri, Onisa, Biancheri). All. Scazzola 6,5.

PADOVA (3-4-1-2): Donnarumma 6; Belli 6, Ilie 6, Gasbarro 5; Vasic 6 (dal 37’ s.t. Valentini s.v.), Cretella 5,5 (dall’11’ s.t. Radrezza 6), Franchini 6, Zanchi 6; Piovanello 6 (dal 1’ s.t. Jelenic 6), Russini 5,5 (dall11’ s.t. Liguori 6); Ceravolo 6,5 (dall’11’ s.t. De Marchi 6). (Zanellati, Fortin, Dezi, Gagliano, Calabrese, Ghirardello). All. Caneo 5,5.

ARBITRO: Scatena di Avezzano 5.

NOTE: ammoniti Belli, Nava, Persia, Masetti, Palazzolo, Rizza e Munari. Espulsi Matteassi (direttore sportivo del Piacenza) al 15’ s.t. per proteste e Gasbarro al 50’ s.t. per condotta violenta. Angoli 4- 0. Spettator 2.250 di cui 1155 abbonati. Incasso n.c.

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