Professore aggredito da uno studente, interviene la polizia

L'aggressione sarebbe avvenuta venerdì scorso, la denuncia della Gilda: «Auspichiamo intervento della Procura, non è la prima volta che accadde»

Redazione Online
|3 settimane fa
Polizia
Polizia
1 MIN DI LETTURA
Professore aggredito all'istituto Romagnosi-Casali da uno studente. Necessario l'intervento della Polizia. Il fatto è accaduto nella giornata di venerdì scorso, a renderlo noto il sindacato Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza.
«Ancora un professore aggredito mentre era nell’esercizio delle sue funzioni» viene evidenziato dalla federazione degli insegnanti. 
«Il docente - secondo il sindacato - mentre era nella scuola è stato improvvisamente avvicinato da uno studente maggiore dei 14 anni, quindi pienamente perseguibile anche se minorenne. L’aggressore lo ha percosso e l’insegnante pur potendo legittimamente difendersi, onde evitare di reagire con violenza è stato costretto a barricarsi un ufficio dove è rimasto fino all’arrivo dei poliziotti. Gli agenti hanno identificato il protagonista degli atti delinquenziali e poi l’hanno riconsegnato alla famiglia, l’insegnante è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso dove è stato medicato, fortunatamente le sue condizioni non sono gravi, le lesioni sono state giudicate guaribili in qualche giorno».
La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, tramite il coordinatore Salvatore Pizzo, oltre ad esprimere vicinanza al collega aggredito si dichiara a sua completa disposizione e lo invita ad attivare immediatamente la procedura di assistenza legale che spetta ai docenti che, quali pubblici ufficiali, possono richiedere il patrocinio dell’Avvocatura dello Stato. «Auspichiamo che la Procura, sia quella per i minorenni sia quella ordinaria, accertino eventuali responsabilità penali – ha specificato Pizzo - pare che il soggetto fosse già noto per violenze di questo tipo e se i fatti fossero ascrivibili a particolari patologie ci chiediamo perché gli enti preposti non sono mai intervenuti, chiediamo che gli inquirenti perseguano quanti dovevano intervenire preventivamente se non lo hanno fatto. Non siamo lottatori o pugili, la nostra attività consiste nel fare lezione e non altro».