Montagna in crisi: calano residenti e aziende. «Ma c'è una possibilità di rilancio»
Presentati a Bobbio durante una tavola rotonda i dati su imprese e occupazione della Camera di commercio
Riccardo Foti
|5 giorni fa

Il tavolo dei relatori al convegno che si è tenuto a Bobbio - © Libertà/Riccardo Foti
Diminuiscono popolazione, imprese e occupazione: è il quadro critico dell’Appennino emerso dalla ricerca della Camera di commercio dell’Emilia, presentata a Bobbio. La montagna piacentina è l’unica tra le tre province a perdere occupati: oggi poco più di 4mila, -2,2% tra il 2014 e il 2024, contro l’11,6% in crescita a livello provinciale. Anche la popolazione cala a 21mila residenti (-11,6% in dodici anni) e le imprese scendono a tremila (-17,4%, contro il -6,9% provinciale), con la scomparsa soprattutto di piccole e piccolissime attività, fondamentali per la tenuta dei servizi nelle comunità montane.
Durante la tavola rotonda con studenti, il vescovo Adriano Cevolotto, il ministro Tommaso Foti, l’assessore regionale Davide Baruffi, la sindaca di Ferriere Carlotta Oppizzi e il vicepresidente del Gal del Ducato Sergio Copelli hanno discusso sfide e prospettive. Foti ha ribadito che Pnrr, fondi di coesione e aree interne offrono «una concreta possibilità di rilancio», a patto di rafforzare trasporti, scuola e sanità. Cevolotto ha richiamato anche il bisogno di «valore, senso e spiritualità» nelle comunità.
Il vicepresidente vicario della Camera di commercio, Filippo Cella, ha evidenziato come la perdita delle microimprese renda più fragile la capillarità del tessuto economico. La ricerca, curata dal Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica, segnala tra gli ostacoli principali i costi di trasporti ed energia, la difficoltà nel reperire personale e la carenza di servizi. Priorità indicate dagli imprenditori: infrastrutture, comunicazioni efficienti e servizi scolastici, sanitari e per le imprese. «Si tratta – ricorda il presidente Stefano Landi – del primo passo di un progetto più ampio per orientare nuove politiche di sviluppo dedicate all’Appennino».


