Asfalto sopra i ciottoli a Selva. "Sconcerto" tra i villeggianti
Raccolta di firme per chiedere lo stop ai lavori: «Il paese sia tutelato». La sindaca Oppizzi: «I residenti hanno diritto a strade decorose»
Nadia Plucani
|1 settimana fa

Asfalto tra le case di sasso su una stradina a Selva di Ferriere
Da qualche giorno nel borgo di Selva di Ferriere, alcune strade di ciottoli e sassi sono state asfaltate. L’operazione del Comune ha lasciato “sconcertati” villeggianti, proprietari di case e frequentatori del borgo. “Sconcertati” è l’aggettivo che usano loro stessi, parlando di quanto accaduto nel paesino che amano, pur non vivendoci stabilmente. Contestano che l’operazione non sia stata condivisa. «Siamo tutti consapevoli che le strade del paese siano in condizioni piuttosto disastrate - osserva un villeggiante - e capiamo che i residenti possano aver chiesto al Comune interventi di manutenzione. Il problema è il come. Sono stradine caratteristiche e ammirate da chi ci passa. Con questi tipi di interventi si pregiudica la possibilità che questi posti continuino ad essere attrattivi per il turismo, per chi potrebbe decidere di affittare o ristrutturare una casa. Amiamo Selva e vorremmo tutelare la nostra valle, perché abbia una sempre maggiore attrattività per i piacentini, che hanno a un’ora di strada luoghi che nulla hanno da invidiare a località più lontane e costose».
E’ stata attivata anche una petizione su Change.org per chiedere all’amministrazione di sospendere i lavori in corso e verificare che gli interventi siano conformi alla normativa vigente in materia urbanistica, edilizia e paesaggistica. «Chiediamo anche di avviare un percorso per individuare interventi che possano ripristinare le pavimentazioni in pietra dove possibile e compatibile con le esigenze di sicurezza e vivibilità, ed un confronto con i residenti e tutti gli interessati».
La sindaca Carlotta Oppizzi dal canto suo difende l’intervento: «Era programmato da tempo, su segnalazione degli abitanti, ormai stanchi delle condizioni della strada. È stata una decisione ponderata: anche noi ci siamo interrogati sull’opportunità di ricostruire le stradine con i sassi, come una volta. Tuttavia, sarebbe costato più del doppio e non avremmo avuto risorse sufficienti. Abbiamo valutato anche la possibilità di realizzare un asfalto colorato, ipotesi che avrebbe però comportato un aumento dei costi del 40%. Crediamo che chi abita il paese tutti i giorni abbia il diritto di non vivere tra fango e polvere, di poter utilizzare i mezzi per spazzare la neve o per le esigenze di quella poca agricoltura che eroicamente qualcuno pratica ancora. La nostra scelta risponde a questi bisogni. Comprendiamo coloro hanno criticato, anche aspramente, tale scelta, dimostrando comunque amore per il loro paese. Auspichiamo che anche loro provino a comprendere il diritto dei residenti di avere a disposizione strade decorose da un punto di vista della percorribilità. Le luci delle case accese nei nostri paesi, ancor più in questi mesi freddi e bui, sono segno di accoglienza per tutti ed esprimono una promessa di continuità ed un messaggio di speranza nel futuro del nostro territorio. Chi tiene accese quelle luci deve, a nostro avviso, essere ascoltato con particolare attenzione».


