Tra Comune e privato è braccio di ferro per l’area della piazza

L’amministrazione intende espropriare un edificio per dare il primo spazio pubblico a Casaliggio ma non c’è accordo con la proprietaria

Cristian Brusamonti
|3 settimane fa
L’area con i fabbricati da demolire per fare posto alla prima piazza di Casaliggio FOTO BRUSAMONTI
L’area con i fabbricati da demolire per fare posto alla prima piazza di Casaliggio FOTO BRUSAMONTI
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l 2026, se non ci saranno intoppi, sarà l’anno delle nuova (e prima) piazza di Casaliggio. L’amministrazione comunale di Gragnano è pronta a concretizzare il progetto, già approvato in consiglio comunale lo scorso aprile e finanziato grazie ad un accordo territoriale con Steriltom, che prevede l’abbattimento di un vecchio edificio in disuso nei pressi della chiesa per realizzare un’area verde come luogo di incontro e socialità. Intanto, però, è braccio di ferro tra il Comune e la proprietaria dell’immobile, che si oppone all’esproprio così come immaginato dal progetto.
L’amministrazione, sfruttando l’articolo 53 della legge urbanistica regionale, ha intenzione di apporre sull’area in questione, nel cuore del paese, il vincolo preordinato di esproprio, con contestuale dichiarazione di “pubblica utilità” dell’intervento, che varrà anche come variante urbanistica dell’area. In parole povere, si vuole espropriare l’80% della proprietà privata (1.575 mq su un totale di 1.964mq) per poi abbattere il fabbricato rurale già mezzo crollato al centro e realizzare lì un parcheggio pubblico, una piazzetta e aree verdi. Il progetto vale 310mila euro, di cui circa 120mila sono di solo indennizzo per l’esproprio dell’area.
La proprietaria del terreno e degli immobili, però, si è rivolta all’avvocata Erika Opizzi per segnalare al Comune alcune problematiche, tra cui il fatto che l’immobile è gravato da un vincolo di destinazione, una presunta sottostima del valore dell’indennizzo di esproprio, un eccessivo costo per l’abbattimento e la necessità di una servitù di passaggio su area parrocchiale, ad insaputa del parroco. Soprattutto, l’intervento di riqualificazione lascerà alla proprietaria la sola abitazione, senza più giardino, né spazio per parcheggiare mezzi privati e ospitare i propri cani. Da qui, la richiesta del privato di ridurre della metà la superficie di esproprio oppure, all’opposto, di espropriare anche l’intera abitazione della proprietaria, pronta pure a cambiare domicilio.
Lo scorso 30 ottobre, però, il Comune ha scelto in giunta di tirare dritto col progetto, ritenendo di non dover accogliere in gran parte le richieste del privato: ridurre l’esproprio - spiegano gli uffici - farebbe venir meno lo scopo dell’operazione ed espropriare pure l’abitazione comporterebbe spese eccessive per la sua ristrutturazione. Al tempo stesso, però, apre sulla possibilità di adeguare l’indennità di esproprio. Presto sarà riconvocata la conferenza dei servizi per la chiusura delle procedura, che poi dovrà essere approvata in consiglio comunale, verosimilmente nel 2026.
Il progetto della piazza di Casaliggio con il parcheggio, il giardino e la struttura tubolare FOTO BRUSAMONTI
Il progetto della piazza di Casaliggio con il parcheggio, il giardino e la struttura tubolare FOTO BRUSAMONTI