Museo geologico, in arrivo 100mila euro. Riapertura tra pochi mesi
Dopo i primi lavori per fermare le infiltrazioni dal tetto, fondi dalla Regione per sistemare e riaprire la struttura chiusa da oltre un anno
Federica Duani
|2 settimane fa

Il Museo Geologico G.Cortesi di Castell'Arquato
La Regione Emilia-Romagna ha stanziato, tramite convenzione con il Comune, un contributo di 100mila euro per i lavori di riqualificazione del museo geologico “Giuseppe Cortesi” di Castellarquato. L’edificio, in via Sforza Caolzio 57, è custode delle radici del borgo, della storia del Piacenziano, di storie di fossili, balene e rinoceronti. Attualmente è chiuso (da circa un anno) a causa di gravi infiltrazioni dal tetto che, se non venissero riparate, danneggerebbero opere e reperti archeologici.
Ora, grazie anche al contributo ottenuto, si è sempre più vicini alla riapertura «nei primi mesi del 2026, una volta completati tanto i lavori strutturali quanto di ammodernamento» dichiara il vicesindaco Umberto Boselli, che poi ripercorre ciò che è stato fatto e si farà. «A settembre abbiamo concluso una prima fase di lavori sul tetto finanziati con fondi comunali, circa 30mila euro: serviva intervenire d’urgenza perché pioveva all’interno e ancora non sapevamo del contributo regionale».
L’intenzione, inizialmente, era quella di riaprire il museo proprio dopo quei primi lavori: «Visto l’arrivo della notizia dei contributi regionali - aggiunge Boselli - abbiamo deciso di approfittare del periodo di bassa stagione prolungando la chiusura e concludendo tutti i lavori». I nuovi fondi, ora, puntano a mettere in sicurezza e conservare il palazzo che, lo sottolinea proprio la Regione, «è importante non solo sotto il profilo architettonico ma anche urbanistico perché ci tramanda l’unico esempio di portici connessi alla via rimasto a Castellarquato». All’interno, tra l’altro, ci sono una volta affrescata che ha mantenuto l’originaria configurazione e un pregevole soffitto a cassettoni decorato, nella Sala del camino.
«L’intervento avrà un valore complessivo di 136mila euro: 100mila euro regionali e i restanti comunali, come richiesto dal tipo di convenzione - aggiunge Boselli - . Oltre al rifacimento della porzione di tetto mancante, si interverrà con opere di adeguamento ed efficientamento energetico e ammodernamento su alcuni spazi interni, ad esempio le vetrinette espositive». Entro il 31 dicembre 2025 è necessario partire con l’iter di avvio lavori: «Ringraziamo la Regione, con cui abbiamo interloquito, per la collaborazione», dice il sindaco Ivano Rocchetta. Una notizia che, probabilmente, farebbe piacere anche a Leonardo da Vinci. Cosa c’entra? Fu lui che ne “Il Codice Leicester”, il manoscritto autografo datato 1506-1510, per primo citò il legame tra fossili e Valdarda: “Vedesi inelle montgnie di Parma e Piacenzia le moltitudine de’ nichi e coralli intaralti, ancora appiccicati alli sassi”, scriveva al foglio numero 9.
Pur non essendo esplicito il riferimento al borgo, storici e studiosi hanno affermato che non sarebbe azzardato dire che da Vinci si riferisse proprio a Castellarquato. Il paese era già baluardo fortificato su un terreno roccioso che aveva tutta l’aria di essere simile alla sabbia del mare. Ecco che il museo Geologico Cortesi, formalmente istituito nel 1961, trattiene una storia pluricentenaria: «Sono molto soddisfatto e contento, sia per l’impegno dell’amministrazione sia che la Regione abbia preso a cuore il nostro museo», conclude il direttore scientifico Carlo Francou.

