Emil Banca lancia il bancomat di comunità in bar, negozi, ristoranti
Il progetto per non lasciare senza contanti le aree interne
Redazione
|2 settimane fa

Da sinistra, Claudio Moretti, Vittorio Bigoi, il direttore di Emil Banca Matteo Passini, Nadia Kherrat e il presidente Gian Luca Galletti
Emil Banca lancia il bancomat di comunità per non lasciare senza contanti gli abitanti dei territori più isolati. Tra i primi Istituti in Italia, la Banca di Credito Cooperativo del Gruppo Bcc Iccrea presente in tutta Emilia ha sperimentato con successo un nuovo modo di concepire la gestione dei contanti riuscendo a sopperire in maniera sostenibile alla scomparsa di filiali e Bancomat, soprattutto nelle aree interne. Sempre più spesso, infatti, le banche commerciali che abbandonano i territori poco remunerativi non lasciano nemmeno un ATM. Che ha costi di gestione molto elevati e difficilmente coperti dalle commissioni sui prelievi.
Come fare? Semplice: permettere a bar, negozi, ristoranti di «trasformarsi» in sportelli Bancomat. Senza costi aggiuntivi rispetto a un normale Pos, Emil Banca offre agli esercenti la possibilità di attivare il servizio Debit Cash Back in modo da permettere ai negozianti, contestualmente al pagamento di uno scontrino, di far prelevare i propri clienti. Per chi preleva, il costo è di 1,3 euro oltre alla normale commissione che verrebbe pagata per un prelievo in un istituto bancario diverso dal proprio. Gli esercenti, oltre ad avere il vantaggio di dover gestire meno contante, avranno una remunerazione fissa dello 0,8% sulla cifra prelevata.
«È un servizio che offrono direttamente i circuiti di pagamento a tutti gli Istituti - spiega il direttore di Emil Banca, Matteo Passini - Perché sia davvero utilizzato serve però che le Banche lo promuovano verso i propri clienti. Ma è un servizio accessorio che non porta utili, è solo un costo e quindi praticamente inutilizzato. Una piccola scocciatura per le banche ma per alcuni territori può essere una svolta. Noi abbiamo deciso di sfruttarlo in maniera strategica, all’interno di un più ampio progetto per lo sviluppo delle aree interne dei territori in cui siamo presenti. Un tassello in un puzzle che vede tanti pezzi e tanti attori lavorare assieme per il bene delle comunità».

