Inaugurato a Fiorenzuola il primo museo dedicato alla fibra di carbonio

Storia industriale, ricerca scientifica, visione imprenditoriale e design nel progetto targato MAE e CRA

Federica Duani
|2 settimane fa
Il museo diventerà polo culturale a servizio del territorio e del Paese
Il museo diventerà polo culturale a servizio del territorio e del Paese
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A Fiorenzuola è stato inaugurato, il 21 novembre, il MAE Museum, il primo museo europeo interamente dedicato alla storia della fibra acrilica, del suo precursore e della sua evoluzione in fibra di carbonio. Una novità assoluta nel panorama culturale e industriale europeo, nata dalla volontà di Marco e Paola Rovellini – rispettivamente presidente e manager di Mae – per valorizzare un patrimonio tecnologico sviluppato in Italia nel corso di oltre settant’anni.
Il museo, progettato da Carlo Ratti Associati insieme a Italo Rota ha l’obiettivo di creare un luogo capace di unire memoria industriale, divulgazione scientifica e visione sul futuro, attraverso programmi dedicati a scuole, università e imprese. Un museo dedicato alla fibra di carbonio che, per semplificare fino all’osso, è composta da fili come un tessuto. E in effetti, il materiale che ha rivoluzionato l’ingegneria moderna dai velivoli spaziali alle macchine di Formula 1 (ma non solo), è stato sviluppato proprio a partire dalle fibre acriliche.
Alla giornata inaugurale hanno partecipato numerose figure istituzionali (presenti o in collegamento) tra cui il Ministro del Turismo Daniela Santanché, il presidente della Commissione Cultura Federico Mollicone e, per il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’avvocato Amedeo Teti. A fare gli onori di casa, il sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi e il Presidente di Confindustria Piacenza, Nicola Parenti. «Luogo di divulgazione, conoscenza e incontro, un punto di riferimento per chiunque voglia approfondire la storia dei materiali e delle tecnologie che hanno cambiato il modo di produrre e di vivere», ha detto il primo cittadino.
Sul palco sono intervenuti anche l’architetto Andrea Cassi di CRA (con un contributo video di Carlo Ratti), il capo design di Ferrari Flavio Manzoni e il presidente di Museimpresa Antonio Calabrò. Tra gli ospiti anche Tommaso Ghidini dell’ESA (European Space Agency), Presidente Onorario del MAE Museum, e il tre volte vincitore del Tour de France Greg LeMond, la cui celebre bicicletta in carbonio del 1986 è ora esposta nelle sale museali.
Il museo è articolato in due sezioni principali. La prima accoglie un vasto archivio illuminato da una luce bianca e dedicato ai documenti storici che raccontano le origini della fibra acrilica in Italia. Un lungo corridoio permette poi ai visitatori di osservare da vicino le fasi di trasformazione verso la fibra di carbonio. La seconda sezione, in una sala nera immersiva, mostra le applicazioni contemporanee del materiale attraverso prototipi interattivi provenienti dai settori automobilistico e aerospaziale. Tra le opere esposte, anche una speciale “Speedform” progettata da Manzoni, una scultura futuristica interamente in carbonio: «Rappresenta uno slancio verso il futuro, si ispira al concetto di “forme della velocità”».
Durante la giornata è stato possibile visitare anche Galileo, il centro di progettazione e sperimentazione MAE che ospita il primo impianto pilota italiano per la produzione di fibra di carbonio, sviluppato in collaborazione con Leonardo, CNR e altre realtà nazionali.