Un gol per ricordare che il trapianto di organi salva la vita
La squadra nazionale di calcio trapiantati ha giocato a Monticelli. Piacenza da inizio anno, grazie alla cultura della donazione, ha trapiantato 3 fegati, 4 reni e 46 cornee
Valentina Paderni
|1 mese fa

Le squadre in campo - © Libertà/Marco Grisoli
«Io dico sì ». È l’impegno che ognuno di noi dovrebbe prendere per acconsentire alla donazione di organi e tessuti ma anche di midollo e sangue. Sono le tre parole che possono fare la differenza nel salvare o migliorare la vita di un malato: e grazie a queste tre parole, Piacenza ha contribuito quest’anno a garantire il trapianto di 3 fegati, 4 reni e 46 cornee.
La squadra nazionale di calcio trapiantati, guidata dalla presidente Katy Russo, è tornata sui nostri campi ieri per la “Partita per la vita” sfidando 118, volontari del soccorso, “vecchie glorie” e autorità locali nel rettangolo verde di via Edison a Monticelli. Obiettivo, celebrare la vita ricevuta dopo il dono e il ricordo di chi si è donato per restituire la vita ad un altro. I calciatori, per questa nona edizione in collaborazione con Ausl, Comune e società “San Lorenzo” di Monticelli, sono arrivati da tutta Italia.
La “Partita per la vita” che si è giocata sul campo sportivo di Monticelli da nove anni è espressione della volontà di Enrica Corradini e Gianni Lizzori a proseguire l’attività di sensibilizzazione del dono già avviata dal figlio Michele, presidente di Aido Valtrebbia morto nel 2018.
L’iniziativa è organizzata da Aido provinciale, guidata da Gianfranco Antonelli, in collaborazione con Admo e Avis e con l’Ausl di Piacenza. Il convegno di sabato sera, moderato dalla giornalista di Telelibertà Marzia Foletti, ha coinvolto medici ed infermieri (Maria Cristina Savi, Daniele Vallisa, Angela Rossi, Chiara Rocca, Raffaella Zangrandi ed Evelina Cattadori) ma anche i trapiantati piacentini che hanno avuto modo di ricordare la propria storia.


