La storia del partigiano Emilio Canzi rivive grazie a foto inedite
L'album di famiglia si trovava in una casa a Milano, e adesso diventa un libro
Donata Meneghelli
|3 settimane fa

Foto Collezione Maggi
Questa è la storia del comandante partigiano Emilio Canzi e della sua memoria, che oggi – a 80 anni dalla morte - ancora vive sui nostri Appennini, dove scelse di essere seppellito: a Peli di Coli. Una leggenda dalle nostre parti, di cui però, prima di un fortunato incontro, esistevano soltanto tre foto. Ma ora una straordinaria scoperta ha svoltato l’iconografia dell’eroe, figura di riferimento internazionale, tanto che la ricostruzione della sua storia può contare oggi su documenti sparsi in giro per gli archivi di mezza Europa.

Per il suo impegno attivo nell’antifascismo anarchico fu esiliato in Francia (1922-40) dove aiutò e sostenne tanti fuoriusciti italiani. Tra il ‘36 e il ‘37 partecipò alla guerra civile spagnola dove venne ferito a una mano; era stato tra i primi italiani a correre in aiuto ai repubblicani. Tra i documenti su Canzi, tanti sono i dossier delle polizie politiche, vista l’attività antifascista clandestina. Subì il carcere, il lager in Germania, il confino di polizia a Ventotene. Dopo aver partecipato a ben quattro guerre (l’impresa di Libia, la Prima guerra mondiale, la guerra civile spagnola, la guerra di liberazione) morì il 17 novembre 1945, a 52 anni, per un incidente stradale.
Tantissima carta, ma poche immagini e dunque questa è anche la storia di un album ritrovato in maniera inaspettata da Cristiano Maggi, “raccoglitore di memorie” come ama definirsi: un album che ha rivelato foto inedite di Canzi e ha fatto scattare una ricerca approfondita degli anni che precedettero il suo impegno nella Resistenza piacentina.

Sabato la presentazione
Il frutto di quel lavoro è il volume “Il comandante anarchico e le sue battaglie nel cuore del ‘900” (Ravizza editore) che sarà presentato sabato 15 novembre a Piacenza, alle ore 16 nell’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano (via Sant’Eufemia, 12) dai tre autori: il ricercatore Christian Donelli, lo storico Franco Sprega, l’appassionato Cristiano Maggi.


