Cresce l'esercito dei pensionati (119mila) ma i lavoratori sono tredici mila in più

L’indagine dell’Ufficio Studi di Cgia di Mestre sul rapporto fra le due grandi categorie

Patrizia Soffientini
Patrizia Soffientini
|3 settimane fa
Cresce l'esercito dei pensionati (119mila) ma i lavoratori sono tredici mila in più
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Piacenza non è il sud, dove il numero dei pensionati supera in tanti casi quello dei lavoratori. Nella puntuale inchiesta della Cgia di Mestre, la nostra provincia, che pure ha fama di “grande anziana” si colloca al trentunesimo posto su 107 capoluoghi italiani, quindi in fascia alta, nelle aree dove i lavoratori sono ancora più numerosi di chi percepisce una pensione. E per essere molto precisi sui numeri, che possono annoiare ma che in questo caso contano parecchio, sono 13.820 gli occupati attivi in più rispetto al pur significativo esercito dei pensionati. Ancora numeri, per capirci. Le pensioni erogate nel Piacentino sono 119 mila e 934 mentre i lavoratori sono 133 mila e 754, si parla dell’anno 2024.
Però se diamo un’occhiata alla situazione regionale ci rendiamo conto che tutte le altre province hanno una percentuale più alta di lavoratori sui pensionati. Vale per Bologna, e nell’ordine per Modena, Parma, Reggio Emilia, Rimini, Forlì Cesena, ma anche per la vicina Lodi. Mentre Cremona ci sta alle spalle così come Pavia, e molto più giù Alessandria, dove i pensionati sono più dei lavoratori e addirittura Ferrara sprofonda in zona ancor più bassa. Sono quasi una cinquantina i capoluoghi che mostrano un saldo negativo a tutto vantaggio dei pensionati. Ma un’indagine come questa mette a fuoco, ancora una volta, quel pericoloso procedere del sistema previdenziale verso uno squilibro difficile da sostenere.
Con un numero crescente di pensionati e un numero di occupati più o meno stabile, la spesa pubblica nei prossimi anni dovrebbe aumentare e col tempo compromettere l’equilibrio dei conti pubblici e la stabilità economica del Paese. Strategie? Aumentare la base occupazionale, facendo emerge anzitutto lavoratori in nero che drenano risorse al sistema previdenziale, ma anche puntare su giovani e donne, ancora poco coinvolte nel mondo del lavoro, qui i tassi restano fra i più bassi d’Europa. In generale Milano, Roma e Brescia sono le città che se la passano meglio, male invece Messina, Taranto, Cosenza, Reggio Calabria e soprattutto Lecce, dove i pensionati sono 90 mila in più dei lavoratori attivi.